Il Bologna dura solo metà partita, al Dall'Ara passa anche il Milan
Il Milan infligge al Bologna la 18esima sconfitta stagionale: le reti di Calhanoglu e Bonaventura rendono inutile quella di De Maio
- di Marco Vigarani -
Penultima gara interna per il Bologna chiamato a ribaltare i pronostici contro un Milan a caccia di un posto in Europa. Donadoni sceglie la linea della novità con Nagy ed Orsolini, Gattuso opta per Locatelli in cabina di regia e Cutrone in attacco. Dopo 844 giorni di digiuno i rossoblù provano a fare nuovamente uno sgambetto ad una grande squadra anche per dare un senso più compiuto ad una stagione nuovamente noiosa e priva di brividi.L'avvio di gara è estremamente tattico con una pressione costante del Bologna sul portatore di palla avversario ed anche la prima occasione è di marca rossoblù con un tiro costruito in autonomia da Palacio ma ribattuto dalla retroguardia milanista. Anche Poli cerca fortuna con un diagonale al volo che termina alto prima che Palacio gonfi la rete alla spalle di Donnarumma su azione purtroppo viziata dal fuorigioco di Orsolini ma sicuramente i padroni di casa si fanno preferire ai più quotati avversari che non creano praticamente nulla per più di mezz'ora. All'improvviso però arriva l'immeritato vantaggio del Milan con una rasoiata di Calhanoglu dal limite dell'area che trova impreparato Mirante. Il destino porta il Bologna a pareggiare quasi subito ma la rete di Orsolini viene prontamente annullata dal VAR per un tocco di braccio di Palacio, autore dell'assist decisivo. Al 45' seconda catastrofe difensiva del Bologna che perde un pallone sanguinoso e viene punito da un diagonale di Bonaventura che sorprende Mirante, ancora una volta colpevole. Incredibile all'intervallo: Milan mai presente in area di rigore ma in vantaggio 2-0 sul Bologna.In avvio di ripresa il Milan cerca di legittimare il risultato colpendo anche un palo clamoroso con Cutrone prima che Mirante rieaca ad evitare il tris sulla ribattuta di Suso, autore anche di un tiro alto a porta spalancata. Intanto Donadoni aveva già operato il primo cambio con Avenatti al posto del fantasma Nagy passando al 4-4-2 a caccia del gol utile a riaprire la partita. Pochi minuti ed entra anche Romagnoli per Gonzalez ma il Bologna sembra essere davvero rimasto negli spogliatoi, diventato improvvisamente carne da macello per le incursioni dell'ex Liverpool. Imbarazzo e confusione in casa rossoblù con Verdi che sbaglia addirittura bandierina per battere un corner, ma che poi alla mezz'ora trova il lampo con un controcross preciso trasformato in gol dal colpo di testa di De Maio. Il Milan si prende paura rischiando di subire il pareggio ad opera di Mbaye e così opera i primi cambi inserendo Borini per Calhanoglu e poi anche Kalinic per Cutrone: forze fresche per Gattuso. La girandola dei cambi si completa con gli ingressi di Keita al posto di Masina e Montolivo per Bonaventura ma la gara ormai è già ampiamente ai titoli di coda. Arriva così una nuova sconfitta per il Bologna: è la 18esima di un'altra stagione inutile. Qualcuno parlerà di un processo di crescita, ma la realtà è che gli investimenti scarsi o sbagliati hanno dato vita ad un organico incapace di affrontare avversari più dotati. Con tutta la stima e l'affetto possibile per i ragazzi, vedere in campo Avenatti o Nagy piuttosto che Keita o Gonzalez dovrebbe far capire una volta di più che la Serie A non è cosa per tutti. E in questo Bologna sono davvero in pochi a meritarla.
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