Cinque Cerchi Quotidiani #10 Il disegno della Pellegrini, il dipinto di Zazzeri
Quanto sappiamo degli azzurri impegnati a Tokyo ? Una teoria sulla Fede beatificata da tutti
Guardate bene l'immagine. Non è una fotografia. La posto qui, durante le Olimpiadi, perchè è un dipinto, e per questo lascio indicato il profilo Instagram dell'autore, per rendergli merito, di Lorenzo Zazzeri, uno dei quattro nuotatori che hanno portato al secondo posto per la prima volta la staffetta 4x100 stile libero azzurro. Appunto, gli azzurri ? Quanto ne sappiamo di loro ? Basta il fatto che i Giochi sono un imbuto che permettete di conoscere il talento anche pittorico di un Zazzeri ? Oppure che permette di conoscere un altro nuotatore, Federico Burdisso, bronzo nel delfino, che si racconta anche come uno studente impegnato alla Northwestern di Chiacgo in tre corsi di laurea, matematica, statistica e ingegneria ?
Una esperienza SportVax
Oggi chi, come me, ha conservato la vecchia abitudine di leggere i giornali ha cominciato la giornata con una esperienza SportVax. Oddio, penserà qualcuno, adesso dobbiamo inquinare anche lo sport col dibattito sui vaccini ? Intanto, SportVax è un programma di riabilitazione fisica per chi ha avuto il Covid, atleti o meno, studiato da un fior di atleta, Marco Bonamico, cittadino con pieno diritto di queste righe perchè argento a Mosca col basket ( oggi l'Italia ha perso con l'Australia: non è mai sembrato che potesse vincere, ma nemmeno ha mai sbracato, dunque resta pienamente in corsa per il passaggio del turno). Poi l'esperienza SportVax è stata trovare a pagina 3 di Repubblica, dunque non nello sport, ma in apertura delle pagine di cronaca una intervista a Vito Dell'Aquila, il primo oro azzurro a Tokyo, che ha detto, senza obbligare nessuno a prendere per ...oro colato la sua posizione: Il vaccino mi ha regalato due sogni, la libertà e il vaccino". E l'esperienza SportVax è stata completata poi da quanto successo al 4 senza del canottaggio che ha dovuto rinunciare all'ultimo momento a Rosetti, risultato, pur doppiamente vaccinato, positivo nei test antiCovid, sostituito al volo da Di Costanzo: bravi a chiudere la finale con la medaglia di bronzo Solo per dire che con il Covid dovremo vivere ancora, dunque è meglio prepararsi a ragionare, sempre, anche nelle discipline individuali, come una squadra, in cui i diritti del gruppo hanno un valore persino superiore alla somma dei diritti individuali di ogni giocatore.
Il turbosport della Pellegrini
Oggi sui giornali, e pire sui social, è stata beatificata in vita Federica Pellegrini. Intendiamoci, nessuno, io no di certo, discute il valore dell'impresa: nessuna nuotatrice aveva mai disputato cinque finali conseciutiove nella stessa disciplina. Il fatto semmai è che di cinque finali solo due, le prime, ad Atene argento, e a Pechino oro sono finite sul podio. La grandezza della Pellegrini è che in questi 17 anni Federica c'è sempre stata e ha vinto pure 6 ori, 1 argento e 2 bronzi ai Mondiali, e persino ieri ha conservato il record mondiale sui 200 stile libero, il suo regno. Nel 2012 a Londra i libri che parlavano di grandi dello sport alla voce Italia elencavano solo Edoardo Mangiarotti e Valentina Vezzali. Già, anche la Vezzali ha disputato cinque finali olimpiche consecuitive, in realtà contando solo quelle individuali, ci sarebbero anche quelle a squadre, vincendo da Atlanta a Londra 6 ori, 4 argenti e 1 bronzo. Uno può obiettare, forse, sulla differente universalità della scherma rispetto al nuoto, ma sarebbe come riconoscere la parzialità del curriculum olimpico della Pellegrini che qui non è in discussione. Le due, Federica e Valentina, si sono scambiate di ruolo proprio a Londra: portabandiera la schermitrice che ha chiuso coi Giochi con un oro e un bronzo, portabandiera quattro anni dopo a Rio la nuotatrice che a Londra ha deluso, in primis se stessa, ma che non si è mai fermata per un risultato storto. Per dire cosa insomma ? La Vezzali ha dovuto aspettare un disegno di altri, la Pellegrini ha sempre avuto chiaro un suo disegno, un modo di essere al centro della scena, non solo sportiva, ribadito anche ieri raccontando di sfiggita la sua storia con Matteo Giunta, perfetta per ogni ruolo perchè nessuno può interpretare la Pellegrini meglio di lei. Nelle pubblicità. in tv ( veramente brava ), nel sistema delle relazioni, con Malagò e fior di agenzie al suo fianco, Dao e Dmtc, tutti pronti a seguirla nel suo continuo alzare l'asticella. Meno per i risultati ai Giochi, di sicuro per la costanza e la continuità non solo ad alto livello ma, ripeto, ad ogni livello, la Pellegrini è stata, e lo sarà ancora per un pezzi, la prima donna , la prima vera ...prima donna dello sport italiano, l'inventrice di un turbosport che nessuna altra si può permettere perchè nessuna altra ha una visione così profonda del suo ruolo.