Torino, Cairo ci crede: "Fiducia in Vanoli. Ricci? Resta con noi"
Le parole del presidente dei granata nel suo intervento a Radio Sportiva
Dopo un inizio di stagione eccezionale il Torino di Vanoli si è perso, scivolando al dodicesimo posto della classifica di Serie A. I granata non vincono dal 25 ottobre, giorno di Torino-Como 1-0, gol di Njie. E' proprio questa l'unica vittoria nelle ultime nove partite. Tuttavia il presidente Cairo ha ancora fiducia in Vanoli. Di questo, del rapporto con i tifosi, del mercato (e Ricci) e Red Bull ha parlato il presidente Cairo nel suo intervento a Radio Sportiva. Di seguito le sue parole, raccolte da Gazzetta.it.
Le parole di Cairo sull'avvio di stagione e Zapata
In questa stagione siamo partiti bene, poi sicuramente l’infortunio di Zapata ci ha penalizzato. Però ora dobbiamo pensare a quelli che siamo e dimenticare un infortunio che ci è dispiaciuto sia dal punto di vista sportivo ma anche da quello umano, perché Duvan è il nostro capitano e un ragazzo straordinario.
Su Vanoli
C’è stato un calendario che ultimamente era piuttosto complicato. Ora c’è molta voglia di fare bene. Vanoli è sul pezzo, concentrato, la squadra è con lui e lo segue. Il mister è bravo, è capace, e da parte mia per lui c’è tutta la fiducia e l’appoggio
Le parole di Cairo sul mercato, i tifosi e Ricci
Da parte mia c’è tutta la volontà a gennaio di fare quegli interventi che servono per migliorare la squadra e dare a Vanoli quei giocatori in più che possono essere utili per un cammino migliore.
Sul mercato e Ricci
Proprio oggi (ieri) stiamo facendo nel mio ufficio un incontro col d.s. Vagnati e gli altri collaboratori per stabilire la strategia in vista del mercato. Un attaccante è sicuramente un obiettivo, poi vediamo quando tutto si sarà concretizzato: le idee le abbiamo chiare e per ora non aggiungo altro. Ricci? Resta con noi
Sul rapporto coi tifosi
La gente ha giustamente ambizione e voglia di fare meglio e di più. Io non dico che quello che ho fatto sia il massimo possibile, qualcuno ha fatto meglio di noi, ma tanti hanno fatto anche peggio. Poi è chiaro che i tifosi per noi siano fondamentali. Nel 2005, quando cominciammo, eravamo una specie di armata brancaleone ma il grande aiuto dei tifosi ci diede una mano pazzesca. Secondo me questo dovrebbero fare loro oggi, indipendentemente da me: alcuni possono essere anche contro di me, succede in tante altre piazze e non c’è niente di male. Però, visto che tifano Toro con grande passione, più che contestare me dovrebbero appoggiare la squadra. Io nelle cose che ho fatto ho sempre avuto ambizione e, perlomeno nell’editoria, credo di aver ottenuto dei risultati molto buoni. Anche col Toro avevo e ho la stessa ambizione, però c’è qualche difficoltà in più legata al fatto che tu competi contro squadre che hanno fatturati 3-4 volte superiori ai tuoi
Sulle voci riguardanti Red Bull
La questione è semplice. Gli emissari di Red Bull li ho incontrati lo scorso luglio perché volevano diventare sponsor come energy drink e cosi è stato. Da allora non ci siamo più visti. Pif invece non li conosco neanche. Io non ho avuto nessun tipo di contatto con nessuno: le voci sono inventate. Come ho già detto, io non voglio rimanere al Toro a vita: se qualcuno che è più ricco di me e quindi ha la possibilità di investire di più e si presenterà da me, io sono disposto a parlare e a ragionare per trovare delle soluzioni positive. Al momento non ho ricevuto nessuna telefonata e non ho incontrato nessuno. Oggi tanti si ricordano, io per primo, quanto di buono fatto da Pianelli, che vinse anche uno scudetto. Però mi dicono anche che quando nel 1982 lasciò il Torino non era al culmine della sua popolarità. E vale anche per altri, come Sergio Rossi che venne contestato anche se arrivò una volta secondo. Io non pretendo di avere apprezzamenti. Però ho fatto sempre tutto con impegno, ho messo soldi di tasca mia, ho investito e non ho mai preso neanche un centesimo dal Torino
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