Boban sul Milan: "Smantellare la squadra dello scudetto...che errore madornale. E su Ibra..."
L'ex giocatore e dirigente rossonero dice la sua sul club in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport
Zvone Boban svela la propria opinione riguardo al Milan, infatti in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport l'ex calciatore e dirigente rossonero analizza la situazione di campo parlando, tra gli altri, di Fonseca ed Ibra. Andiamo a vedere quanto dichiarato dal classe 1968 croato.
Le parole di Boban sul Milan e Fonseca
Purtroppo siamo ancora in tribunale, ma per me il Milan è sempre il Milan. Rispetto tanto il lavoro fatto da Fonseca allo Shakhtar, al Lilla e al suo inizio a Roma. È appena arrivato a Milano e bisogna dargli tempo, ma quello che mi preoccupa è che non abbia ancora la certezza che questa squadra può e deve giocare solamente con il 4-3-3. Così le mezzali possono dare equilibrio e aiuto agli esterni super offensivi come Leao e Pulisic. Reijnders non può giocare a due in mezzo, Loftus non è creativo per fare il dieci. Sono due mezzali, sono dei cursori e portatori di palla, non veri organizzatori di gioco. Fonseca è all'inizio, è intelligente e spero si possa correggere perché al di là dei risultati il problema è il gioco, che per ora non esiste".
Successivamente esprime un rapido commento anche su Rafael Leao e Theo Hernandez:
"Hanno sbagliato e poi hanno cambiato la gara. Spero si sistemi tutto, sono bravi ragazzi".
Le parole di Boban su Ibrahimovic
Infine Boban si esprime anche su Ibra e il mercato del Milan. Di seguito le sue parole:
"Zlatan è un genio e lo ringrazierò a vita perché per amore del Milan accettò di tornare cambiando la storia recente rossonera e di tutti noi. Detto ciò, ora non ho capito cosa fa, quali sono le sue responsabilità e le sue competenze per poterlo giudicare. Spero le abbia capite lui, perché alla fine, sarà lui quello giudicato, mica Moncada. Resta il fatto che la squadra dello Scudetto e della semifinale della Champions è stata imprudentemente smantellata, su quelle basi si poteva costruire tanto. Per me è stato un errore madornale".
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