Il Rieti sbarca in Sicilia e sbanca in casa della Sicula Leonzio. Un gol di Pepe, migiore in campo in assoluto fa felice la squadra lazialeNubi e pioggia, niente sole raggiante, sembra strano, ma alla mancanza del sole al Sicula Trasporti Stadium sia mancata l’energia per affrontare la squadra del Rieti. Perché proprio sulla coriaceità, sul confronto fisico, si è giocata la gara. Per la prima volta il manto erboso in stile autunno/inverno, scivoloso, con le classiche zolle che si alzavano al calpestio, ed il pubblico, in 600 e già rumorosi, non festaioli, ma mugugnanti, forse l’uscita dalla Coppa Italia nel derby con il Siracusa, non è piaciuto, si aspettava la risposta rabbiosa e concreta. Oggi per gli esteti del calcio, non era la giornata giusta. Sicula in campo con una rotazione forzata, troppi giocatori ai box, ed altri alla ricerca del minutaggio, dalla prossima settimana si gioca ogni tre giorni. Il Rieti, vera multinazionale, proprietà greca, allenatore portoghese ed il ds fra i personaggi più conosciuti nel mondo del calcio professionistico africano ed asiatico e tv Malu Mpasinkatu. Si parte ed è subito momento topico. Al 6’ calcio di rigore per la Sicula e sembra andare per come società e tifo locale volesse, va Ripa sul dischetto, il portiere rietino anticipa il lato ed intuisce il tiro, respinto ed occasione sprecata. La Sicula, prova a reagire, il Rieti si copre bene, fisicamente più duro ed efficace sul campo allentato. Al centro della difesa due giganteschi omoni Nicolò Gigli ex Ternana e Pepe Franck, anno 96, il suo fisico non sembra per il calcio, ma per il rugby, ebbene diventa lui il vero protagonista, si trova a suo agio in quel tipo di terreno ed inizia a trascinare i compagni a non demordere dopo essersi salvati dal calcio di rigore. Cioè, il Rieti ha tirato in porta al 41’ per la prima volta, ma dava l’impressione di avere le caratteristiche adeguate per il tipo di gara che si stava giocando. Alla Leonzio è mancata la marcia in più, in una gara del genere, gli episodi diventano preziosi come gemme di diamante grezzo. E quei mugugni diventano fischi improvvisamente all’inizio della ripresa. Quasi ad una insofferenza. La ripresa, ha ancora più fisicità, la ed è il Rieti che ha il suo episodio grezzo che poi trasforma in ricco. Da un calcio di punizione zona destra quasi alla trequarti della Sicula, lo spiovente è lento però è tale che trova liberissimo Pepe di colpire imparabilmente da sottomisura. La rotazione dalla panchina non trova elementi che cambieranno il risultato finale. In sala stampa, sia il ds della Sicula Mignemi che il tecnico Paolo Bianco alzano il muro sulla squadra: "Siamo alla 5° giornata, la sconfitta ci può stare, i fischi anche ma non da quasi subito, voglio ricordare che non siamo il Barcellona, ma la Sicula ed aggiungo che non dobbiamo dimenticare da dove siamo arrivati ad oggi, è finito il ciclo delle vittorie in serie, è la Lega Pro. Se alla 5° giornata iniziano i fischi, allora abbiamo perso di vista qualcosa. La cosa buona è che già Martedi ritorniamo a giocare e che di oggi raccoglieremo rabbia e determinazione”. Il tecnico Paolo Bianco: "Una formazione che dentro ha giocatori che hanno poco minutaggio, alcuni nessun minuto di pausa, dopo gli 80 giorni di riposo forzato è iniziato il ciclo di partire in breve tempo. Io faccio l’allenatore, il tifoso o i tifosi hanno il diritto di fischiare, ma non al 30’ ed alla 5° giornata. Vorrei essere già in campo, di quanto sono arrabbiato ed accigliato, sappiamo che dobbiamo migliorare e lavoriamo sodo. Ripa sa di aver sbagliato il rigore, ma non sarà l’ultimo ed anzi gli auguro di non sbagliarne altri”.
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