Il Bologna espugna il San Paolo. Llorente illude il Napoli nel primo tempo, Skov Olsen e Sansone lo ribaltano nella ripresa. Crisi nera per i partenopeiAllo stadio San Paolo, la legge è uguale per tutti, o meglio, per ambedue le squadre chiamate a fronteggiarsi, nel posticipo delle 18.00 della 14^ giornata di A. Se, infatti, il Napoli di Carlo Ancelotti, dopo l’ottima prestazione messa a referto in Champions contro il Liverpool, deve assolutamente tornare alla vittoria smarrita, nella massima serie calcistica italiana, dallo scorso 10 ottobre,  il Bologna vuole regalare il bottino pieno al proprio allenatore Sinisa Mihajlovic, anche oggi dal campo di gioco per via precauzionale ma tornato a parlare in conferenza stampa appena due giorni fa al Dall’Ara. I rossoblu, reduci da tre sconfitte e un pareggio negli ultimi quattro incontri disputati in A e risucchiati nei bassifondi della classifica a soli 13 punti totalizzati sinora, devono rispondere su un campo difficilissimo all’appello del proprio primo condottiero e, conquistando punti importanti, possono svoltare una stagione rivelatasi di certo complicatissima sin qui. Sotto con l’esperienza, quindi, in casa felsinea: Tomiyasu, Bani, Danilo e Denswil vanno a comporre la difesa a protezione di Skorupski, Medel e Poli formano una mediana di gamba e agonismo alle spalle di Orsolini, Dzemaili e Sansone, perni indispensabili della tre quarti a supporto del finalizzatore Palacio. La prima frazione di gara è in prevalenza di colore azzurro. I partenopei, infatti, impiegano soli tre giri d’orologio per rendersi pericolosi con Lozano, bravo a far girare a vuoto il proprio marcatore con un controllo elegante prima di calciare verso la porta avversaria; la mira, però, non è quella delle migliori serate. La risposta degli ospiti, firmata da Sansone, non si fa attendere, ma è troppo timida per impensierire Ospina. Meglio non fa, all’11, Fabian Ruiz, illusionista nel portare a spasso Dzemaili, ma impreciso nella conclusione decisamente distante dalla porta difesa da Skorupski. La supremazia territoriale del Napoli è evidente, nonostante il Bologna tenti più volte di portarsi in avanti seppur con le difficoltà in fase realizzativa evidenziate nell’intera stagione disputata sinora. L’occasione più ghiotta, per gli emiliani, arriva al minuto 32, quando il cross apparentemente innocuo di Tomiyasu diventa un assist al bacio per Dzemaili dopo il clamoroso liscio di Maksimovic nell’area di rigore azzurra. Il capitano rossoblu è bravissimo nel coordinarsi, ma la mezza rovesciata non trova il risultato sperato per questione di centimetri. I padroni di casa, dall’altra parte, dimostrano di essere cinici non appena accelerano il proprio possesso palla. Al 41’, Insigne si esalta in un coast to coast rapidissimo prima di incrociare un destro velenoso che impegna e non poco Skorupski. Sulla respinta corta del portiere polacco, Llorente è un fulmine nell’anticipare Tomiyasu  e insaccare la sfera in rete. Due minuti più tardi, l’attaccante spagnolo potrebbe anche firmare la doppietta se solo l’estremo difensore rivale non chiudesse lo specchio della porta con una grande uscita sul cross dalla sinistra di Koulibaly. Sul finire del primo tempo, è Lozano a divorarsi letteralmente il 2-0 peccando clamorosamente di egoismo in una ripartenza tre contro uno davanti alla disapprovazione di Ancelotti e di tutti i supporters partenopei presenti al San Paolo. Le ammonizioni di Medel e Koulibaly macchiano 45 giri d’orologio trascorsi all’insegna della correttezza tra i giocatori in campo.Nella ripresa, il duo De Leo-Tanjga opta per la sostituzione di Orsolini a beneficio dell’entrata in campo di Skov Olsen. Il risultato cambia in soli undici minuti, gli stessi impiegati dal 19enne danese per riportare in parità i suoi approfittando di una deviazione sfortunata di Koulibaly sul destro a giro dalla sinistra di Sansone. L’1-1 è l’ennesima testimonianza della legge del calcio del ‘gol sbagliato, gol subito’.  Chiedere a Insigne per ulteriore conferma dopo l’azione personale strepitosa fermata provvidenzialmente in angolo, al 55’, da Skorupski. Nel taccuino degli ammoniti da Pasqua si aggiungono Poli (per proteste) e Denswil (reo di un fallo di ostruzione ai danni di Lozano). Se al 63’, Svanberg prende il posto di Medel nelle fila rossoblu, al 65’ è Mertens a dover dare il cambio a Elmas nella formazione partenopea. Il Bologna capisce il momento di difficoltà dei rivali e al 66’ rischia di portarsi in vantaggio con Sansone, il cui sinistro a incrociare smorzato da Manolas è facile preda di Ospina. Dall’altra parte, una manciata di secondi più tardi, Skorupski può solo osservare il destro di Mertens perdersi sul fondo per questione di centimetri. Le squadre sono come pugili volti a colpirsi reciprocamente, nonostante i colpi di entrambo siano spesso e volentieri fuori bersaglio. Vedere il destro lasciato partire da Sansone al 71’ per credere: nonostante la mancata marcatura avversaria, infatti, il numero 10 rossoblu manca clamorosamente il gol da ottima posizione. Lo stesso dicasi per Mertens, stranamente poco lucido nel tentare di realizzare un rigore in movimento al minuto 78: il destro a giro del belga è decisamente da dimenticare, per il disappunto di Ancelotti e dell’intera panchina azzurra.  La maledizione del gol perduto viene scacciata finalmente all’80’, quando Sansone prende il tempo all’intera retroguardia partenopea con un grande inserimento ben premiato da Dzemaili: l’esterno rossoblu stavolta proprio non può sbagliare e trafigge Ospina con un destro a mezza altezza imprendibile per il portiere rivale. Il 2-1 felsineo obbliga Ancelotti a mandare in campo forze fresche: fuori Lozano, dentro Younes. De Leo risponde inserendo Destro al posto dell’abulico Palacio. Le speranze del Napoli si concentrano all’88’ nel sinistro dai 25 metri di Zielinski, ma la sfera si perde ancora una volta alta sul fondo. I minuti di recupero decisi dal quarto uomo sono quattro, gli stessi che vedono Pasqua ammonire Destro al 93’ per un fallo ai danni di Di Lorenzo. Gli stessi che vedrebbero anche Llorente realizzare il 2-2 una manciata prima del triplice fischio di Pasqua se solo il gigante spagnolo non fosse pescato in fuorigioco dal Var. I fischi assordanti del San Paolo sono l’ultimo atto di un match combattuto sino all’ultimo e portato a casa dal Bologna, che regala una vittoria preziosissima a Sinisa Mihajlovic e sale a quota 16 punti totalizzati in A. Per il Napoli di Carlo Ancelotti continua il periodo no in campionato: l’ennesimo passo falso stagionale fa precipitare i partenopei al 7° posto in classifica, a 17 lunghezze di distante dall’Inter capolista.
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