Commisso: "Avremo il centro sportivo più bello d'Italia. In America non ci sono tasse per gli stadi, qui troppa burocrazia"
La Mediacom, il nuovo centro sportivo e il futuro stadio della Fiorentina: Commisso manifesta la propria posizione in conferenza stampa
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso focalizza l'attenzione sul progetto Viola da qui ai prossimi mesi: "Abbiamo ripulito tutta l'area del centro sportivo, abbiamo lavorato tantissimo. Voglio ringraziare il Sindaco Casini e l'architetto Casamonti, siamo ad un buon punto. Purtroppo questa pandemia ha rallentato tutto, me verso ottobre, forse prima, riusciremo ad iniziare i lavori. La novità è che questa settimana abbiamo firmato il contratto con il primo costruttore della villa che è stata liberata dopo ottanta anni. Sarà il centro sportivo più grande e più bello d'Italia, l'obiettivo è terminare tutto entro il 2020/21. Ci saranno tantissimo parcheggi, sia dentro che fuori al centro sportivo. In questo modo i tifosi potranno assistere da vicino agli allenamenti della squadra". La forza economica della Fiorentina non può non prescidere da quella della Mediacom, azienda del magnate Commisso: "E' vero che la Mediacom è strutturata benissimo - ha ammesso il patron - sono quasi sicuro che in giugno sarà il novantaquattresimo mese consecutivo in cui le cose da noi vanno bene. Grazie alla mia azienda va avanti anche la Fiorentina nonostante questo periodo difficile. All'inizio della pandemia ho chiesto agli stati i soldi adeguati a fronteggiare la crisi minacciando, altrimenti, di espatriare e mi hanno aiutato. Riguardo agli stadi, i miei ragazzi ricordano che nel 2019 li ho mandati in giro per Manhattan e hanno visto il cambiamento che c'è stato qui dopo il 2001: la città di New York ha capito che doveva fare qualcosa e nello spazio di quattro anni ha realizzato moltissimi nuovi impianti sportivi. Molti soldi sono stati spesi ma l'importante è capire che i privati sono stati aiutati dai governi locali: sono stati miliardi di dollari per i finanziamenti. E voglio sottolineare che le tasse sugli stadi non si pagano. L'Italia è un paese che aiuta gli investitori? A Milano mi sembra che le cose funzionino...". Il nuovo stadio della Fiorentina diventa il tema principale della conferenza stampa di Commisso, il quale sottolinea: "La mia volontà è la stessa. I soldi non sono un problema, la mia mentalità è sempre la stessa: fast fast fast. Sono deluso dal fatto che, dopo aver parlato per anni dello stadio, la città non aveva soluzioni da proporre. Abbiamo parlato della possibilità della ristrutturazione del Franchi, ma ci siamo incontrati con la soprintendenza ed abbiamo capito che non possiamo fare lo stadio come vogliamo noi. I nostri tifosi non devono bagnarsi allo stadio quando piove. In America non ci sono più stadi costruiti 90 anni fa. Dopo c'è stata l'ipotesi della Mercafir. Sono andato in prima persona, mi hanno detto che ci sarebbero voluti 5 anni solo per spostare tutto anche se in Comune mi è stato detto che le cose si potevano fare in molto meno tempo. Abbiamo chiesto di finire i lavori in quattro anni, ma quando è cominciato il bando non ce li hanno mai confermati, così come i costi dell'area. Poi abbiamo capito che con i costi di demolizioni e smaltimento, contributi, il rischio idraulico, bellico, aeroportuale, eccetera, saremmo arrivati a un costo di dieci volte maggiore. Inoltre mi è stato detto dopo che le tasse sullo stadio sarebbero aumentate. Non è giusto, perché io in quanto imprenditore porto i miei soldi per fare un bene all'Italia. Come in America, devo poter avere più opzioni e per questo abbiamo annunciato l'opzione di comprare trentasei ettari e mezzo per fare il nuovo stadio a Campi Bisenzio, dove sarà possibile avere più spazio anche per i parcheggi. Dall'aeroporto vogliono farci problemi, ma spero che ci possiamo sedere a un tavolo: sono importanti entrambe le due infrastrutture. Quanto alle leggi della Soprintendenza voglio dire che solo le leggi di Dio non si possono cambiare. In America quando serve le leggi si cambiano, non è giusto che i vincoli su Milano e Bologna possono essere tralasciato mentre da noi no: voglio ringraziare Matteo Renzi e Dario Nardella per le parole positive. Le quattro opzioni che rimangono sono: Campo di Marte, ma bisogna investire in modo da avere il massimo comfort per i tifosi e non metterò soldi se dovrò sottostare alle leggi della Soprintendenza; la seconda opzione è farlo nuovo ma non è scontato che sia di proprietà al cento per cento della Fiorentina, visto che in Italia lo stadio è visto come un bene pubblico; la terza ipotesi è che ci diano da Firenze un'altra possibilità, ho sentito ad esempio le Cascine; la quarta opzione, come ho già detto, è Campi Bisenzio. Il calcio italiano deve migliorare nelle infrastrutture e nel sistema. C'è troppa burocrazia, politica e poteri cilindrici in Italia, ossia quelli dei quali nessuno risponde. Nella mia azienda invece c'è una piramide. Non è possibile che un soprintendente prenda decisioni da solo, così come mi hanno detto che di ore e ore solo dieci minuti di lavoro in Lega sono buoni. Ci sono buonissime idee che vengono da altri Paesi. Dobbiamo fare di tutto per portare avanti il calcio italiano. Voglio ringraziare tutti i ViolaClub del mondo, il mondo deve avere più rispetto e sapere chi è la Fiorentina".
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