Il mondo del calcio triestino sotto choc: la Questura giuliana ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare emanato dal G.I.P. della locale Procura della Repubblica nei confronti dll'allenatore del San Luigi, un uomo 48enne incensurato, ma gravato da un precedente di polizia per fatti analoghi.

La Squadra Mobile di Trieste gli ha notificato l'atto dopo averlo rintracciato sul luogo di lavoro e successivamente portato in Questura. Si legge nella nota: "In qualità di allenatore di una squadra di calcio giovanile del San Luigi, in più occasioni, avrebbe toccato le parti intime di alcuni allievi, mentre facevano la doccia o durante il percorso in auto dopo gli allenamenti. Uno di essi, un undicenne, aveva sul cellulare dei messaggi con i quali l’allenatore gli chiedeva allusivamente come stesse il ghiacciolo“. 

L'uomo è stato incastrato dalle ammissioni del giovane, alle quali si sono aggiunte quelle di un suo compagno di squadra. La società guidata dal presidente Ezio Peruzzo ha immediatamente allontanato il tecnico: la Questura precisa che sono state numerose le denunce presentate dai genitori dei ragazzi alla Polizia di Stato. 

L'ormai ex allenatore inoltre, abusando della sua posizione, toccava i ragazzi anche in occasione di improvvisati massaggi all'esito di infortuni. La conferma è arrivata anche nei messaggi che lo stesso soggetto indagato inviava agli atleti, complimentandosi con loro per l'aspetto fisico, affermando persino di essersi innamorato e talvolta appellandoli con nomignoli affettuosi, invitandoli ancora una volta a mostrargli le parti intime.

Le dichiarazioni del presidente Peruzzo a Telefriuli: "Noi abbiamo la coscienza a posto e sappiamo di aver fatto tutto il possibile, ma resta sempre un senso di colpa e la paura di aver sbagliato qualcosa. Fortunatamente ho una società forte - prosegue - che mi aiuta a guardare avanti e abbiamo il sostegno delle famiglie. Abbiamo scoperto tutto in dicembre e nel giro di quattro giorni questo allenatore è stato esonerato. Da un episodio segnalato, abbiamo fatto una piccola indagine. I casi sono diventati quattro - precisa - e poi è scattata la denuncia. Scoprire che era tutto vero è stato bruttissimo".

 

 

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