Doveva essere l'inizio di una nuova era. Lui che aveva trovato casa nel Nord di Londra aveva deciso di giocare a rischiatutto trasferendosi nell'Ovest di una città difficile, complicata, a tratti opprimente.

Rischiatutto

I media londinesi non hanno mai perdonato a Mauricio Pochettino il tradimento eterno, dal Tottenham al Chelsea il passo è stato breve ma di quelli che non si dimenticano. L'uomo che sfiorò la Champions League con gli Spurs è tornato a Londra, sponda Blues, per migrare nel quartiere aristocratico della City e allenare gli acerrimi rivali. Stagione criptica quella di Pochettino al Chelsea, Gallagher e Palmer hanno salvato il salvabile a centrocampo, Thiago Silva ha difeso come fanno in pochissimi alla sua età, in attacco Sterling ha deluso e a parte qualche dribbling di troppo non è mai entrato nelle grazie dell'allenatore.

Thiago Silva
Thiago Silva (ph. depositphotos)

Il sesto posto in campionato dei londinesi per il momento regala la qualificazione all'Europa League al Chelsea, ma i Blues dovranno fare il tifo per il Manchester City nella finale di FA Cup, in caso di vittoria del Manchester United la qualificazione alla Coppa spetterebbe ai Red Devils lasciando a Palmer e compagni la magrissima consolazione della Conference League.

Non ci sarà un posto sul muro di Stamford Bridge

Tra divergenze con la società, uno spogliatoio fragile come un puzzle tridimensionale e una tifoseria esausta, Pochettino trova la risoluzione consensuale di un contratto firmato e stracciato in maniera fulminea. Sul muro di Stamford Bridge di sicuro non ci sarà la faccia sorridente di Pochettino di fianco a quella di Desailly o Lampard, per citarne alcuni. Zero tituli e tanta amarezza, come avrebbe detto il suo predecessore (di tanti anni e tante panchine fa) che proprio al Chelsea si proclamò lo Special One.

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