Sconfitta Juve, Gentile: "Sogno Champions sfumato. La penalizzazione è stata una mazzata per l'ambiente bianconero"
Intervenuto nel corso di "Radio Anch'io lo Sport", l’ex calciatore della Juventus e Campione del Mondo 1982 si è soffermato sulla sconfitta dei bianconeri per mano della Roma
Interrotta la striscia delle vittorie per la Juventus di Massimiliano Allegri che cade in casa della Roma per mano di una bordata dal limite di Gianluca Mancini che basta e avanza a Mourinho per portare a casa tre punti fondamentali. A commentare la sconfitta della Juve è stato anche Claudio Gentile, ex difensore campione del Mondo nel 1982 ed ex ct della Nazionale U21, ha rilasciato un'intervista nel corso di "Radio Anch'io lo Sport" su RaiRadio1: "Secondo me per la Juventus il sogno Champions è sfumato. Sarebbe già stata un'impresa prima del ko di Roma, ora tutti i sogni sono finiti. È stata una sconfitta che brucia ma è stata immeritata. La Juve ha giocato anche discretamente e la Roma non è stata superiore, ma questo è il calcio e bisogna pensare già al futuro".
Che contraccolpo ha avuto il -15 per la Juventus?
"La politica della società Juventus ha avuto situazioni particolari. Penso che questa penalizzazione abbia dato una mazzata all'ambiente juventino. Io non sono fiducioso che verrà tolta la penalizzazione e mi dà segno che questo ko sarà il finale di quest'anno".
Perché si segna poco rispetto al passato?
"Io penso che ci sia una fase difensiva con troppo palleggio orizzontale. Prima la palla andava verso la metà campo avversaria e si andava alla ricerca del gol. Prima c'erano più possibilità di fare gol, oggi c'è molto palleggio che fa perdere un po' d'entusiasmo".
Come si spiega la discontinuità delle milanesi?
"Quello che ho visto è che il fattore Covid ha condizionato le squadre. Non sono più condizioni normali nel nostro campionato ma non so il perché. Il calcio di oggi ha preso questa linea e non vedo risultati in generale".
Questo Napoli è più forte di quello di Maradona?
“Fare i paragoni è difficile ma questo Napoli è forte in questo calcio moderno che parte del possesso palla. E' la squadra più forte del campionato, con giocatori che hanno superato i propri limiti. Ci sono giocatori giovani che possono dare grandi soddisfazione ai tifosi napoletani. Questo calcio però non ci entusiasma, mentre il Napoli di Maradona si basava su un altro tipo di calcio, anche più fisico”.
Se fosse Mancini come si muoverebbe nella gestione della Nazionale?
"Ci sono pochi giocatori italiani che giocano nel campionato di Serie A. Come facciamo a crescere dei giovani che potrebbero essere il futuro del nostro calcio? Lui è nelle condizioni peggiori: ha pochi giocatori disponibili per costruire una Nazionale importante come quella italiana. Non è facile creare una nazionale di un certo livello e quindi lui è messo in una situazione con poche possibilità di scelta".
Nel calcio contemporaneo sono più forti le difese o gli attacchi?
"Hanno la stessa valenza, ci sono attaccanti meno incisivi di quelli di una volta. Il calcio attuale è questo. Quando vedo una partita con difensori che sono a 4-5 metri dall'attaccante, mi si irrita la pelle. Dobbiamo però prendere atto che questo è il calcio attuale. Ma dobbiamo riportare il calcio italiano ai fasti del passato, anche se non si vedono molte prospettive in questo senso".
Nel calcio contemporaneo vede un "nuovo" Gentile?
"Non esistono difensori simili a come ero io in campo. Non vedo più marcature strette come un tempo. Oggi non le vedo più ed è deludente. Vediamo dei difensori che non hanno punti di riferimento, si mettono in mezzo all'area e aspettano che la palla gli sbatta addosso. Il calcio italiano ha questo tipo di mancanze che non dà buone prospettive verso il futuro".
Confermerebbe Di Maria?
"Per quello che ho visto direi di sì. Abbiamo visto il Mondiale e anche ciò che ha fatto dopo. Però dovremo vedere anche quale sarà la situazione all'interno del club. Penso che verrà deciso verso la fine del campionato. Fossi io in società lo confermerei, ha delle grandi qualità e si prende anche delle responsabilità".
C'è un attaccante che vorrebbe marcare?
"Ibrahimovic è uno dei giocatori che mi piacerebbe marcare. E' un giocatore di grande livello, gli vanno riconosciuti i meriti del suo potenziale".