Vieri: "Troppi addii in Serie A, unica consolazione il ritorno di Mou. Per il tricolore dico..."
Christian Vieri ha detto la sua sulla sessione di mercato appena conclusa e sulle favorite allo scettro della Serie A
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Christian Vieri ha analizzato il campionato da poco iniziato. Ecco le sue parole: "Mourinho è sempre lui: il suo ritorno ha consolato almeno un po’ un campionato che ha perso Cristiano Ronaldo, Lukaku, Hakimi, Donnarumma, De Paul, Romero… Ci voleva, dai. Ma anche se ha uno status che gli permetterebbe di non cambiare, mi pare si sia adeguato un po’ anche lui. Che anche lui cerchi un calcio diverso. Quello che ho visto giocare alla Roma nella partita di Salerno: come ha detto il cammello Adani l’altra sera, se lo stesso gol che ha segnato Veretout domenica lo avessero
“costruito” Mané, Salah e Firmino se ne sarebbe parlato per una settimana: ma quel gol lo ha “inventato” la Roma, non il Liverpool. E occhio a Shomurodov e all’entusiasmo che Mourinho ha già portato: subito, anche se ha chiesto tempo e da Friedkin lo avrà. Intanto, quattro partite e quattro vittorie".
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COME VINCERE LO SCUDETTO – “Infatti rispondo in un altro modo: oggi si vince stando al passo con i tempi. Il calcio è cambiato, e cambia anche in Italia: siamo ancora indietro, ma ci stiamo adeguando. Chi ha capito va avanti, gli altri marameo: basta guardare chi gioca e a chi sta fuori, quali sono gli allenatori che piacciono e funzionano. Una volta contava di più sapersi difendere, tanto un gol prima o poi lo facevi: adesso devi dare un gioco, le squadre sono costruite per dominare. L’esempio lo abbiamo avuto in casa, con la Nazionale di Mancini e l’Europeo vinto giocando un calcio totale: possesso, controllo del gioco. L’Italia ha comandato tutte le partite tranne quella con la Spagna – con loro non ci riesci – e giocando il miglior calcio dopo quello della Spagna. Calcio per fare gol, sempre”.
NAZIONALE – “Ci può stare qualche partita un po’ più sotto tono per l’effetto euforia o gambe non al massimo, ma la struttura è solida, adesso sanno di essere forti e da qui al Mondiale, con un anno di esperienza in più, potranno esserlo ancora di più. Finché c’è il Mancio di guardia, nella strada verso il Qatar non vedo pericoli. E in Qatar andranno per vincere, per forza”.