Roma, Rosella Sensi: "Ho pianto per l'addio di Totti. Gli avrei fatto un contratto a vita"
L'ex Presidente della Roma ha parlato della carriera di Francesco Totti e della vita priva dell'ex numero 10 giallorosso
Nel primo pomeriggio di Rai Uno a “La volta buona” condotta da Caterina Balivo è stata ospite Rosella Sensi. L'ex Presidente della Roma ha parlato degli anni di Francesco Totti con la maglia della Roma, fino al giorno del suo ritiro. Inoltre Sensi si è poi lasciata andare anche alla vita privata dell'ex Capitano della Roma e ha parlato quindi della tanto chiacchierata separazione con Ilary Blasi.
Roma, Rosella Sensi e il ritiro di Totti
Ecco le prime parole di Rosella Sensi sul giorno in cui Francesco Totti con una lunga lettera ha salutato il suo amato Olimpico e i suoi tifosi che lo hanno sempre incoronato come l'ottavo Re di Roma:
Che cosa avresti fatto al posto di quella dirigenza con Totti?
"Ho pianto tanto, Francesco è la Roma, non solo per i romanisti. È un simbolo del calcio italiano. Ha dato un sogno e può dare un sogno a tante persone e tanti bambini che scendono in campo durante la settimana. Ed è un simbolo anche fuori del campo. Con lui avevo fatto un contratto a vita mantenendo un ruolo da dirigente a vita, a sua scelta, perchè se lo meritava e aiutava la Roma. Non per fare un regalo a Francesco, e lui avrebbe fatto un regalo alla Roma".
Rosella Sensi sulla separazione di Totti e Ilary
Alla domanda della Balivo su cosa ne pensa invece della separazione tra Totti e la Blasi, Rosella Sensi ha risposto cosi:
Sulla separazione tra Totti e Ilary?
“Mi dispiace tantissimo, era una famiglia bellissima, erano due persone che con il loro carattere si compensavano, poi non entro nel merito della loro relazione”.
L'ex Presidente della Roma, conclude cosi la sua intervista:
Sono arrivate delle minacce, come le hai gestite?
"Sono stata molto contestata e ho fatto passare un po’ di tempo per tornare a parlare della Roma. Arrivavano delle lettere con dei proiettili, cercavano di proteggermi senza dirmi la quantità di lettere minatorie che arrivavano per farmi lavorare più tranquilla. La mia famiglia con la polizia si sono occupati della faccenda. Da mamma la mia preoccupazione era mia figlia. Mi tiravano i sassi dalla strada. Non voglio fare pena perché sono stato fortunata a fare questo lavoro ma è sicuramente una restrizione di libertà importante".
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