La Juventus di Thiago Motta vince ma non convince: ecco cosa manca
I bianconeri conquistano la vittoria nel derby della Mole, ma ancora una volta non riescono ad offrire una prestazione brillante
L'arrivo di Thiago Motta in casa Juventus è stato visto come il tentativo di sovvertire il dna di una squadra da anni incentrata molto più sul pragmatismo che sullo spettacolo. Nonostante i bianconeri nel derby della Mole abbiano dimostrato di poter vincere anche senza soffrire, i dubbi sull'adattabilità del tecnico italo brasiliano alla squadra permangono.
La scarsa efficacia offensiva
La vittoria ottenuta contro un Torino pressoché inesistente, ha infatti alimentato alcune perplessità sul gioco proposto da Thiago Motta. La Juventus si è mostrata per gran parte della gara lenta e macchinosa, senza riuscire a convertire uno sterile giro palla in occasioni da gol.
Non a caso le due reti della Vecchia Signora sono scaturite da situazioni quali una stupenda azione personale di Andrea Cambiaso ed un contropiede nel finale partito da un preciso lancio di Manuel Locatelli per Francisco Conceição, autore dell'assist al bacio per il colpo di testa di Kenan Yildiz.
A compensare la penuria di palle gol ci ha pensato il nono clean sheet stagionale. La serata da spettatore non pagante di Mattia Perin non può però essere sintomo soltanto di una solidità difensiva ritrovata, in quanto il Torino, che ha siglato un gol nelle ultime quattro gare, non è parso minimamente in grado di rendersi pericoloso.
Cosa sta mancando maggiormente
Una delle maggiori difficoltà riscontrate da Motta è sicuramente quella di trovare un attaccante in grado di giocare spalle alla porta e di aprire gli spazi per il trequartista e le due ali, come faceva Joshua Zirkzee a Bologna.
Dusan Vlahovic è apparso nuovamente a disagio nell'eseguire questo compito. Il serbo, che di natura è uno stoccatore d'area di rigore, non riesce ancora a trovare la giusta pulizia nelle giocate per servire i compagni. Questo aspetto penalizza maggiormente chi dovrebbe inserirsi negli spazi creati dall'ex fiorentina, uno su tutti Teun Koopmeiners.