Criscitiello attaccato da Il Fatto: “Qualità giornalisti non si misurano in base ai soldi”
Il direttore di Sportitalia è stato attaccato duramente da Il Fatto Quotidiano
Durissimo attacco nei confronti del direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, da parte de Il Fatto Quotidiano. Il collega Domenico Valter Rizzo si è scagliato nei riguardi di Criscitiello, dopo le sue ultime dichiarazioni su Commisso, il quale secondo il direttore “non teme giornalisti da 1200€ al mese”. Ecco un estratto delle parole presenti su Il Fatto, dirette a Criscitiello:
“L’indignato editorialista se la prende con i giornalisti “pagati 1200 euro al mese”. Non so quanto guadagni questo signore e neppure da dove arrivino i soldi che intasca. Non mi interessa. Mi interessa spiegargli però alcune cose. GiancarloSiani, che faceva il giornalista quando la camorra lo ammazzò, aveva 26 anni e forse non guadagnava neppure la metà di 1200 euro (era da pochissimo praticante), Peppino Impastato,ammazzato dalla mafia, neppure quelli. Personalmente quando lavoravo al giornale l’Ora avevo un compenso di 450mila lire. Questo non mi ha impedito di fare inchieste che hanno scatenato un putiferio e fatto aprire indagini della magistratura che hanno poi mandato “al gabbio” i potenti della mia terra.
I giornalisti, egregio signor Criscitiello, si misurano su quello che scrivono e soprattutto sulle domande che fanno. Soprattutto si misurano su quelle che fanno ai potenti e agli arroganti. Lì si capisce se hanno o non hanno gli attributi. Non da quanto guadagnano. Conosco colleghi che in Toscana neppure li vedono 1200 euro al mese, ma loro li vedi ovunque vi sia un casino grosso, ovunque ci sia una storia da raccontare. Non seguo lo sport, ma ho notizia che anche in quel settore ci siano colleghi che non abbassano la testa davanti ai presidenti e ai direttori sportivi e alle loro pretese. Che non si fanno spaventare da urla, ritorsioni e minacce. Insomma: meglio guadagnare 1200 euro al mese piuttosto che stare a libro paga di questo o quel potente”