Tacchinardi furioso: "Si sta rasentando la follia! Per vincere di nuovo, la Juventus deve tornare ad essere antipatica"
L' ex centrocampista bianconero parla della situazione in casa Juventus
Alessio Tacchinardi ha rilasciato una lunga intervista a TuttoJuve, ecco di seguito le sue dichiarazioni sulla Juventus:
La Juve sembrava aver trovato una sua dimensione, ma nell'ultimo mese è stata più simile a quella vista ad inizio stagione. Quale è il tuo commento?
"Partirei dalle dichiarazioni di Cuadrado in cui parla degli arbitri, è palese che ci sia un disagio per la situazione folle che è stata creata con la penalizzazione. E' un dato di fatto, non un alibi. Perché prima te li tolgono quei punti, poi te li ridanno ma rinviano il giudizio a chissà quando, poi arriva la Uefa e paventa un'esclusione dalle coppe. Si sta rasentando la follia da parte di tutte queste istituzioni, è stato senza senso togliere quei 15 punti. Follia quel che stanno facendo, può sballottare un'intera squadra. Non credo, poi, sia facile vivere una situazione così. In parte, potrebbe esser questa la possibile spiegazione".
Credo stia per arrivare un ma, forte e deciso.
"Ma le ultime prestazioni non possono essere di certo una scusante. Se giochi, alleni o hai un ruolo nella Juventus, non puoi fare partite come quella di San Siro con l'Inter. Puoi anche perdere, come è accaduto col Napoli in cui hai provato a metter sotto l'avversario con ritmo e intensità, ma con quell'atteggiamento proprio no. Ho visto una squadra piatta, rinunciataria, senza voglia, contro quello che è uno dei tuoi rivali storici. Qui si deve fare sempre di più, questa maglia ha una storia e bisogna rispettarla. Anche io ho perso delle finali, ma sul campo abbiamo sempre dato tutto quello che avevamo. Mi auguro un orgoglio personale da parte di ognuno di loro, è ora di tirare fuori gli attributi. Voglio rivedere la Juve post penalizzazione".
Perché tutta questa discontinuità? Te lo sai spiegare?
"La Juve è la Juve, in tutte le partite deve metterci l'anima. Non capisco tutti questi alti e bassi, è quasi un terno al lotto ogni domenica. Quando Locatelli dice, post Benfica, che negli ultimi 15' hanno tirato fuori gli attributi, qui devono capire che alla Juve bisogna farlo dal primo all'ultimo giorno. Se non glielo fanno capire, dall'alto bisognerà prendere provvedimenti. Questo deve entrare in testa, non è soltanto la partita di stasera col Lecce".
C'è un colpevole in tutto questo?
"Qui non c'è un colpevole, la colpa è di tutti. La sensazione è che la società oggi sia troppo impegnata con le vicende extra campo, spero possa ricompattarsi il prima possibile e prendere una decisione. Quale? Portare in società una figura come Alex (Del Piero ndr) che possa identificarsi nella situazione, è sbagliato che sia tutto in mano ad Allegri. Non ho niente contro il mister, lo premetto, ma questo non va affatto bene. Lui deve dimostrare di esser bravo sul campo, altrimenti è sott'esame anche lui. Il rendimento della Juve è stato nettamente al di sotto delle aspettative, per il futuro non bisognerà più affidarsi all'usato sicuro. Prendete il Napoli, è riuscito a vincere abbassando il monte ingaggi e acquistando giocatori poco conosciuti".
Provando a fare l'avvocato del diavolo, non è che questa Juve - vista la situazione - sia riuscita in un piccolo miracolo?
"Non sono per niente d'accordo, ricordiamoci che la Juventus è uscita dall'Europa con il punteggio peggiore della sua storia. Se dovesse arrivare seconda e vincere l'Europa League, con tutte le difficoltà possiamo dire che è stata fatta una buona annata. L'andazzo di oggi, però, non mi sta piacendo. C'è il rischio, se continui così, di non ottenere la qualificazione in Champions, anche perché le avversarie non sono staccate in classifica. Col Bologna è stato fatto qualcosa, ma ho voglia di rivedere un atteggiamento da Juve. La sensazione, a volte, è che venga a mancare il Dna, ma quando indossi questa maglia sei obbligato a dare tutto sul campo".
In che ruolo vorresti rivedere Del Piero in società?
"Identifico in Alex una figura carismatica e competente, ma lui lo vedrei bene esattamente come Chiellini o Marchisio. Poi, a mio parere, non è mica scontato che un ex calciatore possa essere un grande dirigente. Prendendo ad esempio la partita con l'Inter di Coppa Italia, non so se Allegri si sia arrabbiato o meno nello spogliatoio, ma sarebbe bello vedere qualcun altro - chi ha una mentalità vincente per intenderci - far capire ai giocatori che questa è la Juve, che non si può perdere così e che da ora in avanti bisogna tirare fuori gli attributi. L'allenatore deve fare l'allenatore, il dirigente può anche confrontarsi o scontrarsi con i calciatori. Non vive lì tutto il giorno".
Che ne pensi di Giuntoli come nuovo direttore sportivo? E' una figura che sarebbe perfetta per la Juve?
"Giuntoli arriva dalla gavetta, ha pedalato e macinato per tanti anni. Non è il figlio di papà, si è fatto da solo e sicuramente sarebbe la figura che stuzzicherebbe un po' tutti. L'attuale dirigente del Napoli è il mio favorito, poi a me piace molto come lavora Berta e infine colloco Massara che sta facendo bene anche se quest'anno non è riuscito a ripetere la stessa campagna acquisti degli altri anni. Ormai siamo a fine stagione, tutto sta a capire quale progetto vorrai proporre il prossimo anno".
Magari un progetto in cui siano i giovani ad essere i protagonisti. Può essere Giuntoli a riportare lo scudetto in bianconero?
"Non bastano le parole per vincere gli scudetti, bisognerà poi dimostrarlo sul campo. Si dovrà giocare con un piglio e un atteggiamento diverso, già quest'anno sono stati fatti troppi discorsi e gli investimenti non si sono rivelati adatti. C'è un paradosso: per vincere di nuovo, la Juve deve tornare ad essere antipatica. Lo sta capendo anche Spalletti, perché prima era sempre bello e ora invece non lo è più. Alla fine, chi perde rosica sempre".