Domani per l'Inter, sostanzialmente a porte chiuse, è in programma il raduno ad Appiano. Oggi, l'amministratore delegato Beppe Marotta, insieme al tecnico Inzaghi, parla in conferenza stampa. Tutte le sue parole, in diretta testuale su TMW.

“Oggi simbolicamente siamo alla griglia di partenza di una nuova stagione sportiva, ma prima di parlare del presente e del futuro volevo fare un brevissimo accenno a un consuntivo della stagione passata. La definirei agrodolce: la nostra bacheca si è arricchita di due trofei importanti, con un po' di amarezza per quel secondo posto che dimostra come nel calcio la differenza sia minima tra chi vince e chi non vince. Questo sia un monito per il futuro, volevo inoltre portare i saluti da parte del presidente Zhang e augurare una stagione ricca a tutti. Le novità consistono in una grossa come il rinnovo del nostro allenatore: è frutto di un rapporto instaurato l'anno scorso dopo le turbolenze estive, ma che ha dato ampia soddisfazione a tutta l'Inter. Era fisiologico il rinnovo, ha dimostrato coi fatti di essere all'altezza di rappresentare una società come l'Inter, e di avere le skill per lavorare con noi in futuro. È l'occasione di ringraziare i miei colleghi Ausilio e Baccin, che stanno lavorando per costruire una squadra competitiva. Nel mondo del calcio l'asticella deve essere molto alta. non si deve avere paura di perdere, ma il coraggio di vincere. Ci presentiamo ai nastri di partenza con questo obiettivo, di vincere, forti del fatto che abbiamo dimostrato negli anni di essere competitivi e non ci dobbiamo far deviare dalla parola sostenibilità finanziaria, abusata dopo la pandemia. Certamente serve per dare continuità a ogni club e anche al nostro. Noi tre in primis abbiamo questo obiettivo, come ce l'ha nella parte gestionale e corporate Alessandro Antonello. Il mercato che abbiamo fatto è creativo, molto intuitivo, che ci ha portati ad allestire una squadra già competitiva: abbiamo davanti due mesi di mercato, anche se il campionato incombe quest'anno sarà anomalo, con una spaccatura tra le due parti. Nella prima parte dovremo sostenere venti incontri compresa la Champions: il lavoro di mister Inzaghi e di tutto il suo staff sarà difficile, è una situazione mai vista nella storia del calcio. Sul mercato abbiamo avuto l'intenzione di presentare al mister una squadra competitiva e questo mi pare che il lavoro fatto dimostri che abbiamo raggiunto la promessa. È l'occasione per ringraziare i nostri tifosi, che rappresentano lo zoccolo duro del club. Il nostro obiettivo è quello di ampliare anche quest'anno la bacheca: i trofei sono frutto di cultura del lavoro, di senso di appartenenza molto forte, e questi due sono i principi che devono portarci a raggiungere il massimo degli obiettivi. Io a questo punto lascio la parola al protagonista, mister Inzaghi: certe incombenze spettano alla società e a noi”

Voglio solo accennare a un tema ampiamente dibattuto come Dybala: fa parte di quella serie di calciatori svincolati, ed è la prima volta che tanti svincolati di livello sono ancora fermi nel loro essere senza squadra. È la dimostrazione che il calcio sta cambiando, è un calcio che bada a contenere i costi. Dybala rappresentava un'opportunità ma non possiamo dimenticare che siamo a posto nel settore offensivo: abbiamo una serie di giocatori di spessore, che l'allenatore dovrà gestire nel migliore dei modi. Resta l'affetto nei confronti di Dybala"

 

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