Severgnini: "Battere la Juventus non è più una consacrazione. Ma vincendo all'ultimo una coppa noiosetta è diventata un trionfo contro il titano"
Beppe Severgnini, tifoso nerazzurro, si è soffermato sulle pagine del Corriere della Sera sulla Supercoppa vinta dall'Inter
Mister Inzaghi e l'Inter hanno potuto godere in seguito alla vittoria della Supercoppa Italiana dove hanno battuto la Juventus proprio all'ultimo secondo con il gol di Alexis Sanchez. A soffermarsi sulla vittoria nerazzurra è il tifoso dell'Inter Beppe Severgnini, attraverso le pagine del Corriere della Sera: "Vincere negli ultimi secondi di una finale durata due ore è magnifico, almeno quant’è doloroso perdere in quel modo. [...] Torniamo alla vittoria dell’Inter sulla Juventus. In sé, nulla di trascendentale. L’Inter ha giocato bene, ma peggio di altre volte. La Juventus non ha giocato male, ma meglio che nel recente passato. Batterla, siamo onesti, non rappresenta più una consacrazione. E la Supercoppa, diciamolo, è super solo nel nome. Contano lo scudetto e la Champions. Il resto, parliamone".
Severgnini ha aggiunto: "Poi vinci all’ultimo secondo e cambia tutto. Anche una coppa noiosetta contro un avversario normale diventa un trionfo contro il titano. Il calcio raramente offre epiloghi così, ma accade. Quel momento magico si chiama 'zona Cesarini'. L’espressione 'zona Cesarini' venne coniata dopo che l’attaccante azzurro segnò al 90’ la rete del 3-2 contro l’Ungheria, il 13 dicembre 1931. Altri tre li segnò in campionato (contro l’Alessandria, la Lazio e il Genoa)".
"In molti sport esiste la poesia dell’ultimo respiro è un espediente narrativo spettacolare. Ecco cosa manca al Niño Maravilla e all’Inter di Inzaghi: un gol all’ultimo secondo, da centrocampo, magari nel derby col Milan. Poi possiamo dichiararci soddisfatti".