Il presidente Gravina aveva già parlato della necessità di velocizzare la riforma del calcio, ora le ipotesi potrebbero diventare realtà. Si valuta un possibile cambiamento per quanto riguarda il campionato di Serie C: il numero uno della FIGC non aveva nascosto l’intenzione di creare una B1 e una B2 con la terza serie che diventa semiprofessionistica.

Il progetto prevede dunque il ritorno della vecchia C2, composta da due gironi, mentre l’attuale Serie C potrebbe essere organizzata in un unico girone, che raggrupperebbe i club da nord a sud e dunque le potenziali squadre che ambiscono alla B. Una sorta di serie d’elite del calcio professionistico, che dunque precluderebbe la partecipazione alle società che solitamente occupano la parte medio-bassa della classifica e per le quali ci sarà la possibilità di competere con altre squadre dello stesso rango.

Come cambia la Serie C?

 

La creazione di un unico girone che va a raggruppare squadre da nord a sud porta di conseguenza alla creazione di una categoria cuscinetto tra la Serie C e i Dilettanti. Quindi verrà mandato in pensione il progetto di Lega Pro unica, che sotto certi aspetti potrebbe definirsi un fallimento, per riprendere il discorso con la vecchia C2.

In effetti la seconda divisione della C prevede due gironi, il primo in cui andrebbero a confluire squadre dal Piemonte alla Toscana e il secondo invece dalle Marche alla Sicilia. E questo nell’ottica di spalmare i costi e nel contempo ridurli, specie per quelle società che effettivamente non puntano alla Serie B.

Quando partirà la riforma della Serie C?

 

Al momento è presto per ipotizzare una data: la riforma della Serie C va studiata per  bene anche al fine di minimizzare le possibili conseguenze negative. Di certo non si partirà con la nuova stagione 2021/22: troppo poco tempo a disposizione dei vertici federali per discutere dell’impatto che potrà avere un  simile cambiamento.

Si lavora senza dubbio per mettere a punto il progetto per agosto 2022: in pratica a disposizione degli organi della Lega Pro ci saranno ben quindici mesi per elaborare una riforma della Serie C che abbia come obiettivo la valorizzazione degli atleti e delle società, con un occhio ai bilanci, fortemente provati dall’anno e mezzo di pandemia da Covid-19 che senza dubbio ha attaccato anche le casse dei club della terza serie, a corto di entrate, specialmente quelle provenienti dagli incassi allo stadio.

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