Lazio, caso Zarate: Lotito condannato dalla Cassazione
La causa tra la Lazio e l'ex Mauro Zarate ha visto il suo epilogo. La Cassazione ha condannato il presidente Lotito a pagare le commissioni dell'agente
E' una storia d'amore che poi si é trasformata in odio quella che vede coinvolti l'ex attaccante della Lazio Mauro Zarate, la società e il suo presidente Claudio Lotito, dal suo approdo a Roma nel 2009 fino ad oggi. La Corte di Cassazione con la pronuncia emanata oggi, ha messo fine alla vicenda legale tra le parti in causa
Lazio-Zarate: prima l'amore, poi l'odio
Tutto prende il via nell'estate del 2008 quando i biancocelesti in cerca di un attaccante, individuano nell'argentino Mauro Zarate il profilo adatto. Tornato ai qatarioti dell'Al-Sadd dopo il prestito al Birmingham, approda nella Capitale con la stessa formula per 3 milioni di euro più un riscatto a favore della Lazio di 17. I 16 gol e gli 8 assist messi a referto nella stagione 2008/2009 tra campionato e Coppa Italia, valgono l'acquisto definitivo ad aprile 2009 da parte del presidente Lotito per 20 milioni di euro e un ingaggio quinquennale ad 1,6 milioni.
La seconda annata però non segue il copione della prima e l'ex Velez fa registrare solo 8 gol e 7 assist tra tutte le competizioni. Delude anche nella terza, quella 2010-2011 con 9 centri e 8 passaggi vincenti. Nell'estate del 2011 si decide di cederlo in prestito all'Inter per rilanciarlo, ma anche l'esperienza in nerazzurro si rivela fallimentare: 3 marcature e 3 assist. Il ritorno alla Lazio nel suo ultimo anno di contratto é da incubo, giocando solo 7 partite e finendo fuori rosa con una denuncia per mobbing fatta alla società.