Ante Rebic esulta con i compagni in Bologna-Milan 1-2 (Profilo social AC Milan)

Donnarumma 7: al 39’ chiude lo specchio prontamente sul destro incrociato di Sansone. Due minuti più tardi, ipnotizza Dominguez da distanza ravvicinata impedendo al Bologna di concretizzare il contropiede in superiorità numerica e permettendo ai rossoneri di chiudere in vantaggio la prima frazione del match. Incolpevole sul gol dell’1-2 rossoblù. Sventa alla grande il potenziale 2-2 deviando in corner, nella ripresa, il colpo di testa pericoloso di Soriano.

Hernandez 6: rischia di realizzare un eurogol al 12’ quando, su punizione da posizione proibitiva, pennella una traiettoria di sinistro che si schianta sulla traversa. Impressiona per falcata e velocità, ma talvolta si intestardisce con la palla tra i piedi come succede all’81’, quando perde la sfera a centrocampo permettendo al Bologna di riaprire la partita.

Romagnoli 6,5: prestazione migliore, la sua, rispetto alle ultime due. La sintonia con Tomori funziona bene, dettaglio non da poco in vista delle scelte di Stefano Pioli.

Tomori 6,5: conferma la grinta e l’aggressività mostrate in Coppa Italia contro l’Inter. Copre bene su Barrow e l’attenzione nei raddoppi è importante. La vita di un difensore è più semplice quando il centrocampo fa il giusto filtro e le qualità tecniche degli avversari sono inferiori.

Calabria 6,5: spinge sulla corsia destra e si propone nell’area avversaria in occasione delle sponde dei suoi compagni attaccanti. Ciononostante, non per sua colpa, va in affanno nei minuti finali ad equilibri ormai saltati.

Kessié 6,5: non è il miglior Kessié dell’era rossonera, ma è l’autore dello 0-2 (spiazza con freddezza Skorupski, al 55’, dagli undici metri), dato di particolare importanza in un match che, senza il raddoppio dell’ivoriano, sarebbe potuto diventare complicato. Sale in cattedra con Bennacer accanto, ma questa non è una novità.

Tonali 5,5: lento e macchinoso in fase di uscita dei suoi dal pressing avversario. Le palle perse potrebbero essere sanguinose se il Bologna riuscisse a concretizzare sotto porta. Manca ancora nella brillantezza fatta apprezzare ai tempi del Brescia. Dal 62’ Bennacer 6,5: ha un altro passo rispetto a chi gli dà il cambio e si vede. La qualità dell’algerino rendono Kessié più libero di esprimere la sua fisicità in un raggio d’azione più ampio.

Rebic 7: si rivede il cinico attaccante della scorsa stagione. Firma l’1-0 del Milan anticipando la retroguardia rivale sulla ribattuta di Skorupski al rigore di Ibra. Al 45’, impegna l’estremo difensore rossoblù con una conclusione bassa a giro. Il recupero del croato può essere un punto di forza non da poco, per Pioli, in vista del girone di ritorno. Dal 62’ Krunic 6: non dà una svolta vera e propria al match, ma questa responsabilità non può ricadere di certo sul bosniaco. Sufficiente.

Leao 7: il migliore tra i rossoneri disposti in campo da Pioli. Il rigore del vantaggio milanista parte dal suo anticipo su Dijks nell’area di rigore rossoblù. Svaria su tutta la trequarti e non dà punti di riferimento alla retroguardia rivale. Al 29’ impegna Skorupski con un destro a giro sul secondo palo e il raddoppio, su rigore, di Kessié viene partorito dal traversone del portoghese in concomitanza con l’erroraccio di Soumaoro. Dal 73’ Mandzukic 6: la sufficienza deriva dalla caparbietà nel lottare, quando può, sui palloni vaganti a ridosso dell’area di rigore felsinea. Non al meglio fisicamente, come è ovvio che sia, incute comunque il timore necessario per mandare in confusione gli avversari.

Saelemaekers 6: non il massimo in fase offensiva. Nonostante talvolta appaia disordinato in alcune azioni dei suoi, i raddoppi in difesa del belga sono troppo importanti per non essere evidenziati a favore del giocatore e dell’intero team schierato da Pioli al Dall’Ara. Un sacrificio, quello sopra evidenziato, che vale la sufficienza.

Ibrahimovic 6: al 20’ si fa notare con un gran movimento a tagliare ai danni di Soumaoro, ma Skorupski legge benissimo l’azione e ferma lo svedese calamitando la palla tra le proprie mani. Al 23’ ha una doppia occasione per incidere nel match, prima di testa e poi di piede. Skorupski si conferma un muro davanti allo svedese. Al 26’ si fa ipnotizzare ancora dal portiere del Bologna dal dischetto. Se ti chiami Zlatan e di cognome fai Ibrahimovic, tuttavia, basta la tua presenza in area per far andare in tilt gli avversari: il fallo di mani commesso da Soumaoro al 54’ (punito col rigore in favore del Diavolo) ne è testimonianza concreta.  

Pioli 6,5: non era facile tornare a vincere con la pressione addosso dovuta ai due ultimi tonfi tra campionato e Coppa Italia. Non era facile farlo convincendo, almeno per ben 81 giri d’orologio. Probabilmente il suo Milan inizia ad accusare dal punto di vista fisico la lunga durata delle ottime prestazioni messe a referto nell’ultimo anno solare - il finale del match del Dall’Ara ne è prova -, ma il tecnico parmigiano continua a iniettare la dose di fiducia necessaria ai suoi ragazzi per far risultato.

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