Malesani amaro: “Dicevano che ero un ubriacone. I social mi hanno distrutto”
Alberto Malesani si è confessato alla pagina Calcio Totale: tutta l’amarezza dell’ex tecnico del Parma
I social possono distruggere la carriera e la reputazione di una persona a suon di fake news e la sicurezza online difronte a certi incresciosi episodi, deve ancora migliorare molto. Questo pensiero è certamente consono a quello espresso dall’ex tecnico di Parma e Fiorentina, Alberto Malesani. Intervistato da Calcio Totale, il vincente tecnico italiano ha parlato del suo addio al calcio e di come i social abbiano influenzato la sua prematura uscita di scena da questo affascinante quanto subdolo mondo sportivo:
“Non sono più utile al mondo del calcio. Ormai è così. La decisione è maturata con razionalità nel corso di questi anni. Quando senti che ti allontanano un po’, è inutile insistere.
A un certo punto mi hanno messo dalla parte degli allenatori che consideravano finiti e con il tempo l’ho accettato. Non c’è problema, mi esprimo in un altro mondo. A volte ho provato del dispiacere, ma non traumi. Quelli proprio no.
I social mi hanno praticamente estromesso dal calcio. È iniziato tutto quando dei ragazzi mi fecero una foto mentre bevevo un calice di vino in condizioni fisiche compromesse, facendomi passare per ubriacone, quando invece stavo soffrendo di un ipotiroidismo che mi ha fatto prendere più di 10 chili.
Ho una vigna e produco vino, sono appassionato, ma ciò non significa che io sia un alcolizzato. Prendevo cortisone tutti i giorni, non riuscivo nemmeno a stare in piedi in quel periodo per il problema alla tiroide, ma questa foto che è girata sui social mi ha etichettato come uno che beveva e si ubriacava.
Poi hanno iniziato a girare quelle cazzate che ho detto in momenti di sana passione, frasi dette perché forse mi immedesimavo troppo nel lavoro che amavo e amo. Hanno creato profili su profili falsi con il mio nome quando io invece non ho mai avuto un profilo social.
La realtà è che sui social non puoi difenderti, è un mondo utile, ma che se vuole ti può distruggere”.