Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe sulle eventuali positività dei tesserati nascoste dai club: "Si parlerebbe di magistratura. Gravina e Malagò..." Uno dei temi scottanti emersi negli ultimi giorni in vista della ripartenza del calcio giocato è quello delle positività al virus nascoste da alcuni club per non incorrere nella quarantena obbligatoria. Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe ha sottolineato la propria intransigenza a Radio Punto Nuovo: "Se qualche società nascondesse qualche positivo per buttarlo in mezzo nel momento preferito, ci troviamo con una banda di delinquenti. A questo punto non possono nulla Malagò o Gravina, si parla di magistratura". Sulla decisione presa dal Consiglio Federale di oggi circa le promozioni e le retrocessioni in seguito a un eventuale nuovo stop dei campionati (il Frosinone è attualmente terzo in Serie B a due lunghezze dal Crotone, secondo) , Stirpe ci tiene a precisare: "È tutto sbilanciato. Se partiamo dalle risorse, di cui le squadra di B ne prendono solo il 6% ed in Germania, ad esempio, il 20%, oltre un paracadute attuato in un momento di emergenza, si spiega tutto. Qui c'è un sistema in cui il più forte tende a sbranare il più debole, il Consiglio Federale riflette questa cosa: i più forti sono privilegiati, i più deboli sono sfavoriti. E' un problema di rilevanza che viene data alla categoria cadetta, dal sistema. Siamo abituati ad avere scarsa considerazione, ma in questa situazione mi sento tutelato dalla FIGC ed in particolar modo da Gravina".
     
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