Lunedì, Premio Bulgarelli, parla Claudio Fenucci:" Al di là del contratto (che scadrà nel 2024) spero ci sia da parte di Thiago, come c’è da parte nostra, la convinzione di fare un percorso insieme". Venerdì, sala conferenze Centro Galli, Thiago Motta: " C'è dialogo, serve però massima concentrazione per questo finale di stagione...Se arrivano squadre per Arna che ha 34 anni, squadre che puntano all'Europa, penso che sia doveroso, giusto che lui possa avere una grande opportunità per giocarci". Sabato, spogliatoio stadio Zini, Marko Arnautovic: "Siamo un bel gruppo, siamo cresciuti tanto e facciamo un bellissimo calcio...Il mio lavoro è segnare e oggi ci sono riuscito".

C'é un punto che lega le tre dichiarazioni? In apparenza no. Fenucci e Motta (il secondo grato al primo per uno scatto in avanti in carriera, il primo grato al secondo per l'imminente record gestionale di punti e, soprattutto, incassi) lasciano intendere che, al di là del contratto, nulla sia deciso. A tre giornate dalla fine, non pareva, sinceramente. Il tecnico, inoltre, sembra "spingere" il bomber a una scelta "europea" altrove che a lui, sic stantibus rebus, qui non è consentita. E' decisamente più colorata di futuro rossoblù l'affermazione postpartita di Arnautovic, che evidentemente si rivede al centro del progetto - da centravanti classico, non espressione di coralità - e si lascia soprattutto andare a un bellissimo complimento al "nemico" coach: "capperi, giochiamo bene!". Risposta - diretta o indiretta, fate voi - alla diuturna fracassatura delle parti basse da parte dei "benpensanti", un tempo maggiormente sempregodenti, che avevano evidenziato, per mesi, quotidiane alzate di sopracciglio del mister teso con tutte le sue forze a far fuori il malcapitato e indifeso austro-slavo. La svalutazione del Marko, appunto. Una delle fantasmagoriche leggende metropolitane di questa piazza inarrivabile nei suoi...bassi. 
Ognuno dei tre dichiaranti, insomma, fa da pompiere verso gli altri, in un inedito gioco delle parti in cui viene pure il sospetto che pubblicamente non ci raccontino la verità "vera" ma qualcosa che serva anche a marcare il territorio.

Nulla, penso e spero, che distolga l'attenzione all'ottavo posto, traguardo del tutto raggiungibile e anche meritato: personalmente dalla gara di Napoli in poi avevo scommesso su Thiago, difendendone ragioni, estri e passaggi (verbali, più che tecnici) francamente non del tutto comprensibili. Resterà, nella storia del Bologna - che rimanga o no - uno che ha valorizzato quasi l'intera rosa. Mihajlovic prese il volo a San Siro con una rete dell' "impresentabile" Santander, miracolo mica piccolo, ma la costruzione di giocatori di Motta è stata più profonda e, per me, più inattesa. Che Soumaoro palleggiasse, Sansone diventasse un clone di Palacio, Posch un goleador e Ferguson un incursore destinato a diventare "stellina" del mercato proprio non lo pensavo. Ero molto, molto preoccupato, non vedo perché non dirlo, che si capottasse rovinosamente. Oggi, da tifoso, sono un uomo soddisfatto. Si può fare di più? Hai voglia! Però un progresso c'è, indiscutibile.

Poi ci si possono mettere l'Inter, il PSG, la Roma e soprattutto il Napoli, certo. Addirittura, nella versione partenopea, si tratterebbe di accoppiata, un po' come quando ADL estirpò da Reggio Calabria Mazzarri e Bigon assieme. Vedremo, se si tratterà di Mottartori, o Sartorotta, tecnico e diesse in un sol colpo (mi pare un po' molto azzardata...). Di sicuro io credo che, più o meno, sotto il Vesuvio il potenziale successore di Spalletti non sia una star modello Conte, Benitez, Gasperini o De Zerbi, ma un medio emergente come Italiano o il nostro. E credo anche che lui - qui - resti se la società è chiara. Insomma, se si vuole ridimensionare e risparmiare va pure bene, purché lo si dica con nettezza. Poi, se il confronto su ciò pensa di farlo con il patron, allora il nostro ignora la storia recente. Nessuno ha mai incontrato Saputo da solo. E' impossibile. Ci hanno provato tutti senza alcun risultato.

Personalmente tiferei perché si aggiungesse qualcosa alla rosa attuale. So di essere "vox clamans in deserto" perchè sono tutti sovra eccitati dal valzer di mediani, braccetti e quinti come se fossero a mezzo con i procuratori. Resto nella mia ignoranza e dico che il tourbillon di mercato mi fa abbastanza schifo. Ieri, ora, sempre.

Chiudo con i numerosi segnali di solidarietà giunti dal mondo del calcio e dello sport agli alluvionati. Gesti di generosità di ignoti spalatori e di Joey Saputo. Cartelli di pace tra Emilia e Romagna, finalmente messo da parte l'odioso trattino (segnalo che le Legazioni Pontificie prevedevano Bologna come capitale "nordista" di uno Stato tutto centro italico, Romagne - plurale - incluse. Così, per uscire dagli stereotipi dei cori, dei lazzi e dei frizzi). Cremonese e Cento basket che mettono denaro. Romagna mia nella sua versione originale e unificante. Il bello in mezzo al brutto. Finalmente: pensate che l'acqua ha dato la stura a due vittorie della Fortitudo. Roba da matti, davvero!

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