Ferencvaros-Juventus, Pirlo: "Non cambio il mio calcio. Il Barcellona? Bene affrontarli così presto"
Domani i bianconeri saranno impegnati in Ungheria contro il Ferencvaros
L'allenatore della Juventus, Andrea Pirlo, ha parlato del match che andrà di scena domani a Budapest tra la sua Juventus e il Ferencvaros in Champions League. Il tecnico bianconero si è dimostrato sicuro di se e pronto ad affrontare questa importante sfida. Nell'ultima gara europea, la Juve è stata sconfitta per 2-0 allo Stadium dal Barcellona. RIguardo questa partita e quella di domani, Pirlo ha rilasciato le seguenti parole in conferenza stampa:
"La partita con il Barcellona ci ha fatto capire che bisogna migliorare e per giocare certi tipi di partite bisogna avere più determinazione e più organizzazione. Sapevamo di incontrare una grande squadra e forse affrontarla così presto ci ha fatto anche bene. Da questa partita abbiamo lavorato su certe cose ben precise e ci servirà in futuro per cercare di fare una miglior partita quando andremo da loro".
'NON CAMBIO LA MIA IDEA DI CALCIO' - "Il modulo era lo stesso, sono cambiati gli interpreti. McKennie ha svolto lo stesso ruolo che avevano fatto Ramsey e Kulusevski in altre partite. A Cesena mi sembrava la soluzione migliore per allungarli soprattutto dalla parte di Cuadrado e avere un appoggio sempre costante quando aveva la palla lui per attaccare lo spazio. Domani magari ci sarà spazio per qualcun altro ma la nostra idea di calcio non cambierà".
FERENCVAROS - "Abbiamo visto e studiato questa squadra. Gioca bene a calcio, con personalità. A Barcellona non meritava quel passivo (5-1 per i blaugrana ndr), con la Dinamo Kiev ha fatto una buona partita. È una squadra da temere. Ha buone trame di gioco, giocatori veloci, aggressivi. Dobbiamo rispettarla. Tutte le partite in Champions sono difficili, qui contano 3 punti come contro il Barcellona".
20.000 SPETTATORI A BUDAPEST - "Condiziona in meglio. Il pubblico ti dà la sensazione anche di sentire maggiormente le difficoltà, la paura del rischio in zona difensiva. Sentire la gente che incita gli avversari, come è successo a Kiev, può alzare l'attenzione e risvegliare qualche difensore che pensa a qualcos'altro. È un fattore positivo per noi e per la gente".