L’ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, ha presentato il suo nuovo libro intitolato “Il Realista Visionario”, durante la trasmissione di Rai 1 condotta da Gigi Marzullo, Mille e un libro - Scrittori in Tv. Sacchi ha trattato vari temi, che vanno dai problemi del calcio italiano fino al perché del suo ritiro prematuro da questo mondo. 
 

Sacchi critica in maniera velenosa il calcio italiano 
 

L’ex allenatore ha rilasciato la seguente riflessione polemica sul calcio italiano, raccolta da Il Pallone Gonfiato: “Dopo i romani, questo paese è sempre peggiorato e si è sempre allontanato. Il calcio è stato interpretato come uno sport individuale e difensivo. Il calcio non è uno sport individuale e difensivo. Poi, abbiamo pensato di vincere come viviamo. Come viviamo? Non viviamo proprio sempre bene, non siamo così corretti. Qualche anno fa l’Unione Europea sentenziò che la corruzione che c’è in Europa, per il 50% è in Italia. Cerchiamo di vincere attraverso i soldi. Questo per me è come barare. Per me, una vittoria senza merito, non è una vittoria. In un paese dove se tu vinci, anche se non hai giocato bene, si vendono più giornali, le tv hanno più ascolti ecc. cerchiamo sempre di barare”

“Il calcio deve essere uno spettacolo e deve dare emozioni. Il calcio deve permettere di vincere attraverso la bellezza, le emozioni, lo spettacolo ecc. e avere delle persone affidabili. Io volevo delle persone affidabili perché questo paese, l’Italia, è un paese molto individuale. È un paese individualista. Fare squadra è una delle cose più improbabili. Quindi, io cercavo di prendere delle persone affidabili. Non volevo giocatori già affermati, perché quelli giocavano per loro. Non volevo giocatori che fossero invidiosi. Volevo persone affidabili. Tutto questo ha senso se hai alle spalle il club. Il club con la sua storia, le sue visioni, competenza. Lo stile viene prima della squadra, ma la squadra viene prima di ogni singolo, in un paese che faceva l’opposto: prendeva il campione, che doveva risolvere tutto”

Sacchi
Arrigo Sacchi assieme all’ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi

Le ragioni dell‘addio al calcio da parte del tecnico di Fusignano

Più avanti durante la trasmissione, il giornalista Marino Bartoletti chiede a Sacchi perché ha abbandonato il calcio. L’ex tecnico del Milan ha risposto così: “Perché sono scappato dal calcio? Avevo una gastrite che si stava trasformando in ulcera. Vinceva le partite e non sentivo nulla. Una, due, tre volte. Dissi: sono arrivato. Così me ne sono andato. Quando il presidente mi disse: ‘non ho mai avuto uno con uno stipendio così che se ne va’. Io gli ho risposto: non mi interessava essere il più ricco del cimitero”

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