Zazzaroni: "L’Inter continua a sembrarmi inavvicinabile. Mihajlovic conosce i conti della società e sa bene che Saputo ha chiuso i rubinetti"
L'editoriale sulle colonne del Corriere dello Sport di Ivan Zazzaroni: ecco le sue parole sulla lotta scudetto e sul periodo negativo del Bologna
Ecco l'editoriale del direttore Ivan Zazzaroni sulle colonne del Corriere dello Sport di questa mattina. Il giornalista, conduttore televisivo ed opinionista ha detto la sua sulla lotta scudetto e sulla situazione del Bologna, che ha raccolto solamente 1 punto in 5 partite nel 2022.
SCUDETTO - INZAGHI PUO' SOLO PERDERLO:
“No, non finisce qui. Eppure, nonostante sia uscita con un solo punto dalle sfide con Milan e Napoli, l’Inter continua a sembrarmi inavvicinabile. È vero che nel primo tempo ha sofferto la gestione del pallone della squadra di Spalletti, ma lo è altrettanto che nel secondo si è mostrata superiore, aggressiva al punto da esporsi più volte alle ripartenze, e poco importa se ha creato di meno e rischiato di più. L’Inter ha una convinzione e una sicurezza nel proprio gioco che le altre non hanno o non hanno ancora ritrovato: il Napoli e il Milan del primo mese e mezzo le possedevano, ma si sono viste ridotte dalle assenze. In giornata Pioli potrebbe ritrovarsi di nuovo al primo posto, pur se con una partita in più, ma tanto le differenze che ho sottolineato quanto il calendario giocano a favore di Simone Inzaghi che ieri, dal box del Maradona, ha per la prima volta resistito 83 minuti prima di ricorrere alla panchina, ai cambi, un suo must. Sempre oggi Atalanta-Juve potrà fornirci conferme in termini di cali o di eventuali recuperi e di crescite effettive: è fuor di dubbio che l’infortunio di Zapata toglie a Gasperini il fondamentale riferimento centrale; riferimento che ad Allegri è mancato per cinque mesi e che solo con Vlahovic ha trovato: a calcio non è possibile giocare e vincere senza una figura del genere. Senza un ruolo.”
SUL BOLOGNA - L'AZIENDALISTA SINISA:
“Soltanto cinque anni fa, trovandosi in una situazione simile, Mihajlovic avrebbe lanciato le sedie contro le pareti della sede. A 53 anni tra una settimana e con non meno di dieci stagioni davanti a sé, non importa dove, ha però deciso di mostrarsi aziendalista, più accondiscendente (ma solo in pubblico) . Per questo indica traguardi improbabili come quello della parte sinistra della classifica. Sinisa conosce i conti della società e sa bene che Saputo ha chiuso da un pezzo i rubinetti (da lì non scende più una goccia, neppure a strizzarli), insomma è consapevole del momento: avanza richieste tecniche che puntualmente non vengono soddisfatte, perfino se - come a gennaio - riguardano tre riserve, una per settore. Il Bologna è condannato all’autogestione e lui sente il dovere di allenare nelle difficoltà un gruppo “ristretto” («il miglior Bologna degli ultimi sei anni» ha recentemente dichiarato il ds Bigon, una valutazione molto discutibile). Il nuovo Sinisa ha messo la società davanti a sé, alle ambizioni personali, all’insoddisfazione. Chapeau.”
Siete d'accordo con le sue parole?
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