Il sonoro 5-2 inflitto al Milan a San Siro, che interrompe un digiuno di otto partite senza vittorie, potrebbe rappresentare il punto di svolta della stagione del Sassuolo che sin qui ha riservato tante delusioni e poche soddisfazioni. Dionisi chiede ai suoi di dare continuità alla prestazione e perché no, anche il risultato conquistato a Milano, già a partire dalla delicata sfida del Mapei contro la temibile Atalanta di Gian Piero Gasperini, la quale sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori dopo un inizio di stagione complicato con quattro vittorie e un pareggio nelle ultime cinque partite di campionato. Quella continuità che troppe volte è venuta meno nel girone d'andata e che di fatto ha insabbiato la squadra emiliana nelle zone basse della classifica, rappresenta l'unica arma per raggiungere una salvezza tutt'altro che scontata. Il tecnico neroverde ritrova Ferrari in difesa ma perde Traorè a centrocampo, volato in Premier alla corte del Bournemouth nell'ultimo giorno di mercato: al suo posto Bajrami, il quale partirà inizialmente dalla panchina. In attacco ancora out Pinamonti, confermatissimi Berardi, Defrel e Laurentiè. Gerarchie ben definite in casa nerazzurra: in difesa Palomino non ce la fa, al suo posto Demiral che ha avuto la meglio su Djimsiti. Muriel, Zapata e Pasalic rappresentano riserve di lusso, davanti confermatissimi l'ex Boga, Hojlund e Lookman. 

Sassuolo (4-3-3): Consigli; Rogerio, Tressoldi, Zortea, Erlic; Frattesi, Obiang (87' Harroui), Henrique (67' Bajrami); Berardi, Defrel, Laurentiè (87' Thorstvedt)    All. Alessio Dionisi

Atalanta (3-4-2-1): Musso; Demiral, Toloi, Scalvini; Hateboer (67' Pasalic), De Roon, Koopmeiners, Maehle; Ederson (32' Ruggeri – 79' Muriel), Lookman (46' Boga); Hojlund (67' Zapata)    All. Gian Piero Gasperini

Dopo il Milan, il Sassuolo miete un'altra vittima d'alta classifica come l'Atalanta e forse dà inizio a un nuovo campionato. Match frizzante, con i bergamaschi che provano a fare la partita e i padroni di casa che restano guardinghi, almeno nelle prime battute. I nerazzurri, quest'oggi in maglia bianca, provano per lo più a spingere sulla fascia sinistra occupata da Maehle, sul quale c'è in marcatura l'ex compagno Zortea, alle prese con automatismi probabilmente non ancora perfezionati in questi primi giorni da calciatore neroverde. La prima occasione però, a sorpresa,  è di marca Sassuolo: 7' Defrel è bravissimo a girarsi in un fazzoletto e a calciare di destro, lo è altrettanto Musso che compie un prodigioso intervento, negando la gioia del gol al francese. Al contrario di quanto le premesse di inizio gara lasciassero presagire, il primo tempo vive una vera e proprio fase di stallo, nella quale succede poco o nulla fino alla mezz'ora, quando l'arbitro Marcenaro estrae un cartellino rosso ai danni di Maehle per fallo su Berardi dopo un consulto col Var. Espulsione che costringe il tecnico atalantino a modificare lo scacchiere: 5-3-1 con Ruggeri al posto di Ederson, Lookman arretrato in mediana e Hojlund unica punta. Inevitabilmente l'inerzia del match cambia, con il Sassuolo più propositivo rispetto alle battute iniziali anche se la densità in mezzo al campo dell'Atalanta sembra reggere l'urto, almeno fino al duplice fischio dell'arbitro che sancisce un primo tempo avaro di emozioni e conclusosi a reti bianche. 

La ripresa si apre così come si era chiuso il primo tempo, e non potrebbe essere altrimenti vista l'inferiorità numerica che costringe la Dea ad un approccio difensivo. Il Sassuolo gioca, si propone, e dopo dieci minuti viene premiato: dalla fascia sinistra Laurentiè decide di mettersi in proprio, rientrando sul destro e disorientando Hateboer, conclusione forte e angolata sulla quale nulla può Musso. Contrariamente a quanto si possa pensare, dopo aver subito il gol l'Atalanta evita di attuare un pressing asfissiante, forse per preservare le energie in vista del rush finale, favorendo però il controllo del match da parte dei padroni di casa. Gasperini non ci sta e decide di mescolare le carte inserendo Boga, Zapata e Pasalic, al posto di Hateboer, Hojlund e Lookman. Dionisi dal canto suo non resta a guardare: dentro Bajrami, fuori Henrique. Ti aspetti una Atalanta pericolosa e invece è il Sassuolo ad andare vicino al raddoppio con la conclusione ravvicinata del neo entrato ex Empoli schermata da un ottimo Scalvini, il quale ancora una volta dimostra grande senso della posizione. I minuti passano e il punteggio resta invariato. Gasp si gioca il tutto per tutto inserendo anche Muriel per una coppia d'attacco tutta colombiana con Zapata ma l’ex Udinese e Lecce non si fa notare, se non per l’espulsione rimediata a tempo praticamente scaduto per proteste a causa di un angolo non concesso. La Dea si sbilancia e Musso, di piede, tiene a galla i suoi negando la gioia del gol al sempre presente Bajrami, l'azione prosegue con Berardi che di destro, suo piede debole, calcia alto sopra la traversa. Minuti finali concitati con l'Atalanta tutta riversa nella metà campo neroverde ma prima Boga, poi Zapata non inquadrano lo specchio della porta, tant'è che i cinque di recupero assegnati dall'arbitro Marcenaro non bastano alla squadra atalantina per evitare la prima sconfitta del 2023 dopo sei risultati utili consecutivi. Vittoria invece fondamentale per il Sassuolo, che dà continuità a quella prestigiosa di San Siro e allontana di fatto la zona retrocessione, ora distante dieci punti. Quella continuità di cui aveva bisogno Dionisi e che troppe volte è venuta meno nella prima parte di stagione.

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