De Laurentiis: "Napoli, quando arrivai c'erano bambini con la maglia di Inter, Juventus e..."
Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis racconta il suo arrivo nella città del Vesuvio
Il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha parlato del suo arrivo nella città partenopea fino alla conquista del terzo scudetto dopo più di 30 anni. Grazie a Luciano Spalletti i tifosi azzurri hanno potuto rivivere la gioia del tricolore. Napoli è stata per mesi una città colorata di azzurro, in cui ogni palazzo, negozio e ogni strada erano vestiti a festa. Oltre i tifosi, tanti sono stati i turisti che hanno partecipato a questa grande festa.
Lo scudetto del Napoli
Quel 4 giugno 2023 resterà indimenticabile per tanti napoletani e quello scudetto cucito sul petto, è di nuovo tornato ad essere realtà. La cavalcata degli azzurri con Osimhen e Kvaratskhelia e il resto della squadra, è stata davvero una magia. In tanti hanno detto che è stata la mano di Diego Armando Maradona, ma sicuramente è stata una cosa quasi irripetibile. Il Napoli dell'ormai ex tecnico Spalletti ha lasciato alle sue spalle le Big come Inter, Milan e Juventus con 20 punti di distacco. Oggi le cose, sono un po cambiate, il Napoli in 14 giornate ha avuto momenti bui. La scelta di De Laurentiis di mettere in panchina Rudi Garcia, non è stata poi cosi azzeccata, visto che poche settimane fa il tecnico è stato esonerato. Al suo posto Walter Mazzarri.
Napoli, senti De Laurentiis
E' con le seguenti parole quindi che, il Presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha raccontato del suo arrivo a Napoli al Gran Galà del calcio:
“E’ stato un anno indimenticabile, atteso dai napoletani per 33 anni. A Napoli esiste un solo mito, che è Maradona. Noi siamo riusciti a portare in città un sorriso e a dare un segnale ai più piccoli, che oggi tifano ancora di più. Quando giunsi a Napoli, arrivai in un campetto e c’erano tre bambini; uno con la maglia del Milan, uno dell’Inter e uno della Juve.
Quando gli chiesi il perché, mi dissero: ‘E tu chi ca**o sei’. E lì capii che c’era molto da lavorare. Devo ringraziare di avere incontrato, dopo un lunghissimo corteggiamento, un grandissimo allenatore”.
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