A Londra nell’ultimo torneo della stagione tennistica un immenso Zverev conquista il titolo di “maestro” superando il numero 1 Djokovic in due set, 6-4 6-3Le Finals non danno mai un vincitore banale. L’anno scorso ne era uscito trionfante Grigor Dimitrov, desaparecido del 2018, oggi il tedesco Alexander Zverev. Il solito segnale che forse la nuova generazione sta per arrivare, ma che, poco dopo, si rivela semplicemente un fuoco di paglia. Intanto, a Londra serve un immenso Zverev per superare: prima, Federer in semifinale, poi, in finale, un Nole Djokovic che chiude comunque da numero 1 del ranking ATP questo anno del ritorno. Zverev si trasforma per il serbo nell’incubo affrontato agli internazionali d’Italia dell’anno scorso, in cui era stato sconfitto con una prestazione senza una minima sbavatura da parte del tedesco. Anche in questa finale Sascha è perfetto. Un primo set per studiare l’avversario – e che avversario!- e per prendere le misure. Entrambi gli avversari tengono il servizio senza cedere nulla all’altro, fino al nono game, momento decisivo che permette al tedesco di sopraffare l’avversario, reo di effettuare troppi errori, soprattutto alla prima di battuta. Zverev al servizio, successivamente, risulta micidiale:  tre ace di fila ( a fine match se ne conteranno 10) e chiusura del set sul 6-4. Sulla scia del primo set Sascha rientra in campo per chiudere subito i conti, e strappa subito il servizio a un Djokovic falloso, chiudendo con un dritto. Nel game successivo, invece, il tedesco è irriconoscibile: troppi falli e troppi errori che concedono il controbreak a Djokovic: 1-1. La bilancia punta nuovamente su Alexander Zverev nel game successivo che si riprende dal controbrek strappando di nuovo il servizio e, questa volta, prende davvero il largo: 3-1. Dopo questo game Nole Djokovic resta in partita a fatica  fino all’ultimo servizio perso nel finale, per un 6-3 conclusivo, che regala il titolo di “Maestro” al numero 5 del ranking. Il 21enne tedesco vince così il quarto titolo in carriera e dimostra di avere le carte in regola per portare il “nuovo” in questo tennis mondiale, dominato sempre e insistentemente dalla triade Djokovic-Federer-Nadal. Chissà se le Finals saranno di buon auspicio o se avranno mentito di nuovo.
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