Ravezzani duro: “Fiorentina tollera striscioni -39 Heysel. Sconcerti? Ha detto una bestialità”
Intervenuto su Twitch a QSVS, il giornalista ha criticato la società viola e il collega Mario Sconcerti
La Fiorentina e il giornalista Mario Sconcerti, sono nell’occhio del ciclone dopo le ultime polemiche relative gli scontri violenti al Franchi tra un piccolo gruppo di tifosi viola e un tifoso interista. Il giornalista Fabio Ravezzani ha parlato di questo episodio a QSVS, durante una diretta live su Twitch. Ecco le sue dichiarazioni, raccolte per voi da Il Pallone Gonfiato:
“Il Franchi ha tollerato per 30 anni le scritte -39 dopo Heysel e non ho mai sentito un presidente della Fiorentina o un sindaco di Firenze prendere le distanze, se non con forme molto vaghe. Poi questi qui hanno continuato a fare quello che volevano. Io non credo che ci siano stadi migliori o stadi peggiori, esistono però alcuni stadi e alcuni settori dove l’incultura è più grande. Penso per esempio che la curva del Milan per quanto riguarda gli ululati e il tema razzismo, non è mai stata come quella dell’Inter. Questo non vuol dire che gli interisti siano peggiori dei milanisti. In certe situazioni e in certi stadi, si instaurano dei modi di essere che in qualche modo vengono inglobati dal resto della tifoseria e anche da noi della carta stampata. La Juventus per merito suo, per via che ha uno stadio fatto su misura, quando ci fu quell’episodio di quel tifoso che diede lo schiaffo, con la telecamera lo hanno beccato. Ben venga questa faccenda di Firenze, se finalmente obbliga e obbligherà i fiorentini - che non sono quella roba lì - a prendere dei provvedimenti nei confronti di questi animali. Mi hanno detto che è stato preso e identificato questo deficiente 58enne che è andato ad aggredire il tifoso dell’Inter. In certi momenti non si può essere tolleranti”
Ravezzani passa poi al tema Sconcerti: “Sconcerti? Non è equivocabile, ha detto una bestialità enorme. Cioè lì non puoi dire che intendevi un’altra cosa. Quando Sconcerti dice che Haaland ha questa faccia che sembra avere la sindrome di down, posso anche accettare che gli è venuto un paragone sbagliato, ma quello è un concetto declinato nel dettaglio. Come fai a dirlo? E soprattutto come fai a farglielo dire...”