Al via il prossimo mercoledì 29 settembre l‘avventura di Paolo e Pietro Delporto che, insieme all’atleta paralimpico Andrea Devicenzi, percorreranno ben 500 chilometri in 5 giorni tra Parma ed Assisi per raccogliere fondi a favore delle famiglie colpite dalla SLA. Un’iniziativa che vede la Lega B in prima linea, particolarmente attiva sul problema che attanaglia diversi soggetti. Si legge sul sito della categoria cadetta del calcio italiano un’intervista a Paolo Delporto: “La nostra è una storia di amicizia, di sport, di valori e di aiuto verso gli altri – racconta  – un’amicizia con Andrea iniziata 10 anni fa quando, insieme a mio fratello Pietro abbiamo voluto sostenere l’attività agonistica degli atleti paralimpici. Un percorso che mi ha portato ad aiutare questi ragazzi nel corso del tempo e che oggi - prosegue - ci vede ancora insieme, ma a ruoli invertiti. Oggi è infatti Andrea che aiuta me, dal momento che sono stato colpito dalla malattia, e ho deciso di promuovere un evento benefico dal forte valore simbolico, per raccogliere fondi a sostengo delle famiglie colpite dalla SLA”.

Dona di SLAncio è l’iniziativa che raccoglie fondi per le famiglie dei malati di SLA: chi volesse contribuire può fare una donazione con un bonifico all’IBAN di AISLA Onlus - Sezione Parma con la causale “DONA DI SLANCIO” - IBAN IT39S0521612700000000000267. Fitto il programma delle attività: si parte come detto mercoledì 29 settembre con il via a Parma in piazza Garibaldi per poi approdare a Zocca intorno alle ore 16.00. Giovedì 30 si parte dalla cittadina in provincia di Modena per raggiungere Firenze verso le ore 15.00. Il venerdì seguente il tragitto previsto è Firenze-La Verna con arrivo intorno alle tre del pomeriggio. Sabato 2 partenza dal Santuario de La Verna e arrivo a Gubbio; il giorno dopo l’approdo ad Assisi è previsto per le ore 10.00. 

L’atleta paralimpico Andrea Devicenzi racconta: “Tutto ha avuto inizio grazie allo sport e all’amore verso il ciclismo, grazie a cui siamo riusciti a portare in pochi anni il nostro team a raggiungere obiettivi importanti in ambito nazionale ed internazionale.
Abbiamo dunque deciso di costruire - rivela - insieme a Paolo questo percorso verso la città di Assisi, per far conoscere la realtà della SLA a più persone possibili, le difficoltà fisiche ed economiche che le persone con SLA affrontano quotidianamente e per sensibilizzare - continua - l’opinione pubblica sulla necessità di investire sempre più nella ricerca.
Chiunque potrà essere al nostro fianco per condividere fatica, sudore ma soprattutto gioie e tutte le emozioni. La VITA, in assoluto il dono più grande che ci sia stato donato dall’Universo”.

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