Zanetti: "Giocare a porte chiuse? Non esiste. La Virtus tornerà ad alti livelli. Con il calcio ho chiuso"
Il Patron bianconero Massimo Zanetti a 360°: dall'emergenza sanitaria alla sua Virtus, passando anche dal suo passato, il Bologna FC
Massimo Zanetti, il numero uno della Virtus Segafredo Bologna, al momento in quarantena a Los Angeles assieme alla moglie, è stato intercettato da Giorgio Burreddu per il Corriere dello Sport. Di seguito un estratto dell’intervista.
"COVID-19? Questa volta è una tragedia, soprattutto per l’Italia. Dal mio punto di vista siamo tranquilli, lavoriamo, ma nel nostro Paese è un bel problema con i bar chiusi e le attività ferme. Penso che fino a maggio andrà così. La ripresa la vedo a settembre. Sembra una specie di crisi del ’29, la grande Depressione. Tuttavia potrebbe altresì aver aspetti della ricostruzione del Dopoguerra. Lo capiremo più avanti. Sport? E’ tutto molto brutto, non ci sono incassi, non gira più denaro. In estate potrebbe esserci spazio per le manifestazioni che sono state interrotte; dipenderà da molte cose, bensì questa può essere una finestra utile. Calcio e basket? Con la Virtus stavamo facendo grandi cose. E’ un peccato per come si è interrotta la stagione. Anche il calcio per me è sempre un divertimento. Con il Bologna ho chiuso, ho salvato la squadra e adesso sono contento abbia una Presidente danaroso che la sostiene. E poi per investire in tale disciplina bisogna avere meno di cinquant’anni e un cuore saldo. Mihajlovic? È un uomo forte, coraggioso, la sua storia ha impressionato tutti. Ha avuto grande forza, è sicuramente un esempio da seguire. Il rapporto con Djordjevic? Splendido, Sasha è una persona squisita. Sono contento che ci sia lui alla guida della comitiva. Resterà a lungo, questo lo posso garantire. Teodosic? Altro ragazzo fantastico. Anche lui rimarrà sotto le Due Torri. C’è un gruppo molto forte, unito, e questo è importante persino in un momento del genere. Solo Gamble è partito, gli altri sono a Bologna, tutti tranquilli, lavorano come possono, è un team meraviglioso. Avevamo fatto tanto per rendere la Segafredo competitiva. Il problema della condizione c’è, dovremo capire dopo questa bufera come riprendere: quando sarà passato tutto capiremo come muoverci. Lo scudetto? Ci speriamo. Sicuramente i passi per vincerlo erano stati fatti. Noi vogliamo stare ai vertici ed essere un po’ il contraltare di Milano. Tornare la Virtus che è sempre stata, quella che vince. Come ripartirà il basket? La situazione era buona. Con la nomina di Gandini a Presidente di Lega e la collaborazione con Petrucci, c’erano un sacco di miglioramenti all’orizzonte. Giocare a porte chiuse? Forse giusto qualche contesa, se necessario, ma non esiste. Gli sportivi professionisti hanno il bisogno fisico del pubblico. Ho visto le ultime partite con gli spalti vuoti, una malinconia".
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