Giornata di Derby della Mole a Torino. Un giorno in cui nella prima capitale italiana si respira un'aria diversa, la città quasi si ferma e alla televisione si vede difficilmente qualcosa di diverso dal prato verde che ospita i ventidue giocatori in campo. Per i tifosi della Juventus, la sfida è al pari di quella con Inter e Milan, per quelli granata invece si tratta “della partita”: quella che a inizio anno si segna sul calendario e si attende con ansia spasmodica. La squadra di Motta vuole lanciarsi in classifica in attesa di Inter-Napoli; i ragazzi di Vanoli invece hanno un'occasione per uscire da un periodo che definire negativo sarebbe quasi riduttivo. A mettere un po' di pepe sul match, ci ha pensato il giornalista Aldo Grasso. Di seguito le sue dichiarazioni.

Il tifo dei piemontesi, le paure del Torino e la critica alla Juventus

Intervenuto alla Gazzetta dello Sport, Aldo Grasso ha parlato di diverse questioni legate al Derby della Mole, Juventus-Torino. Dalle paure dei granata fino al tifo dei piemontesi. Ecco cosa ha detto:

Il mio sogno è un Toro che a testa bassa affronti l’avversario senza timori, senza remore. Tramutando la delusione degli ultimi risultati in una forza nuova. E soprattutto sconfiggendo una paura che spesso ci attanaglia». Il tifoso del Toro era il tifoso della piemontesità, l’altro era l’immigrato che trovava consolazione nella Juventus. Oggi le cose sono molto cambiate e, tra l’altro, dall’altra parte c’è una squadra in cui non riesci manco più a capire chi è il padrone e cosa rappresenti. Scherzando, dico che non è più nemmeno una squadra di Torino: per dove si allena e per dove gioca, è della provincia. Quindi l’unica squadra di Torino siamo noi: su questo non c’è dubbio.

Tifosi Juventus
Tifosi Juventus (ph. Image Sport)

Aldo Grasso elogia un centrocampista del Torino

Parole al miele poi, quelle spese dal giornalista nei confronti di Samuele Ricci. Il centrocampista è ormai entrato nel giro della Nazionale e sembra pronto a fare uno step importante per la sua carriera, entrando in rosa di una delle big europee:

Stravedo per Ricci. Credo che il suo ruolo sia quello in cui gioca in Nazionale, da regista basso. Da lui mi aspetto sempre il lancio illuminante. Mi ricorda uno dei grandi giocatori che ho amato del Toro del passato: si chiamava Giambattista Moschino, riusciva a fare dei lanci alle punte di 40-50 metri. Ricci lo vorrei così, da lui mi attendo quel piccolo salto che deve ancora fare per prendere in mano la squadra e illuminarla nel derby.Mi piaceva il Venezia di Vanoli, mi piaceva il nostro bel gioco d’inizio campionato: c’era qualcosa di differente. Ora il derby è una grande occasione per rilanciarsi.

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