Game, set and match. La Juve passa a Napoli e si avvicina al tricolore
Nel posticipo di questa 26^ giornata la Juve vince lo scontro diretto contro il Napoli. Partita condizionata dall'espulsione di Meret nel primo tempo.La notte di Napoli ci dice che la Juventus è ormai ad un passo dall'ottavo scudetto consecutivo. La vittoria del San Paolo ha sancito in maniera pressoché definitiva le sorti di questo campionato: il +16 è un vantaggio molto ampio e come dichiarato da Allegri alla vigilia del match vale 2/3 di tricolore. Per entrambe, questa partita, non rappresentava una gara fondamentale, visto appunto l'enorme distacco tra le due compagini, ma un test probante in vista dei prossimi impegni europei che attenderà entrambe. Nonostante i tre punti conquistati in un campo molto difficile, la prestazione dei campioni d'Italia non è stata convincente e in vista del ritorno contro l'Atletico dovrà essere ritrovata la condizione ottimale. Il Napoli bello e sprecone può solo recriminare per il rigore sbagliato da Insigne nel finale che avrebbe regalato agli azzurri almeno il meritato pareggio. Vincere a Napoli non è mai facile per nessuno, anzi, ma da questa Juve ci si poteva aspettare qualcosa di più come detto anche dal tecnico livornese nel post gara: “Ci siamo addormentati, il secondo tempo a livello di gioco non è stato buono. Volevo togliere subito Pjanic dopo il giallo. Lo stadio li ha spinti, potevamo andare sul 3-1 ma poi abbiamo subìto fino al rigore (sbagliato da Insigne) e lì si è chiusa. È stata una bella partita, anche se c'è stata imprecisione nei passaggi. Abbiamo iniziato a giocare e fatto bene, in parità numerica ci siamo abbassati troppo". Sul rosso, molto discusso, a Meret: “È stato detto che da regolamento basta l'intenzione per l'espulsione. Hanno deciso così, come sul rigore o su Koulibaly-Dybala. Vediamo il lato positivo, sappiamo soffrire. Il ritorno con l'Atletico? Se non recupera Douglas Costa davanti siamo questi. Ci vorrà freddezza, loro al 78' erano 0-0 all'andata e potrebbe capitare anche a noi, e non vuol dire che sei fuori. Bernardeschi sta bene, ha strapotere fisico. Ma deve sbagliare meno nelle scelte, ha grandi qualità. Ci vuole spensieratezza dopo Madrid, qualità e tecnica ci sono”.E' stata una gara molto particolare perché i bianconeri dopo il gol di Pjanic, il primo stagionale su calcio di punizione, sono riusciti a sferrare subito il colpo del raddoppio con il terzo gol stagionale di Emre Can. Il tedesco, dopo l'inizio difficile a cui si erano aggiunti i problemi cardiaci, è riuscito pian piano ad adattarsi nel sistema di gioco di Allegri e in questo girone di ritorno sono arrivati 3 gol che fanno ben sperare per il futuro dell'ex Liverpool. Da li in poi però gli uomini di Allegri hanno staccato la spina e i padroni di casa hanno iniziato a fare la partita. L'espulsione di Pjanic ad inizio ripresa sovverte in parte le sorti dell'incontro. In 10 contro 10 il Napoli prende coraggio e inizia a schiacciare la Juve, che sembra un pugile messo alle corde e che non riesce a reagire. Il gol di Callejon, il terzo per lui contro i torinesi, ha spostato in maniera definitiva gli equilibri del match. Juve contratta e impaurita che smette completamente di giocare e soffre tremendamente le sortite offensive dei partenopei. Il maggior possesso palla del Napoli (68% contro 32%) a cui si aggiungono i 7 tiri in porta contro i 3, sono i segnali di una gara che a conti fatti meritava di finire in maniera diversa. La Juventus si gode il trionfo: 23^ vittoria in 26 gare, con 72 punti conquistati che valgono il nuovo primato in Serie A. Numeri pazzeschi, ma le risposte in vista del ritorno degli ottavi di Champions non sono arrivate. Se si vuole portare a casa la qualificazione contro l'Atletico Madrid bisognerà cambiare registro, soprattutto sotto il piano del gioco.
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