L'Inter espugna il Dall'Ara 2-1 grazie alla doppietta di Lukaku e vola in vetta in A. Bologna, Soriano non basta. Orsolini, ingenuità pazzesca allo scadereI protagonisti del secondo anticipo pomeridiano dell’undicesima giornata di A sono il Bologna di Sinisa Mihajlovic e l’Inter di Antonio Conte. I rossoblu, dodicesimi in graduatoria, cercano in un Dal’Ara completamente esaurito il supporto giusto per cicatrizzare la ferita aperta della Sardegna Arena dal Cagliari nella serata di mercoledì. Per farlo, Emilio De Leo si affida alle certezze dell’ormai collaudato 4-2-3-1, rappresentato in campo da Mbaye, Bani, Krejci e dal rientrante Danilo a protezione di Skorupski, Poli e Svanberg in mediana, Orsolini, Soriano e Sansone a supporto del terminale offensivo Rodrigo Palacio. Dall’altra parte, i nerazzurri, secondi in classifica alla luce dei 26 punti totalizzati sinora - ben 7 nelle ultime tre gare disputate -, sanno che una vittoria, quest’oggi, significherebbe vetta solitaria in attesa del derby di stasera tra Torino e Juventus. A iniziare meglio sono i padroni di casa, che nei primi tre giri d’orologio si rendono pericolosi per ben due volte dalle parti di Handanovic, prima con un bella discesa dalla sinistra di Krejci, il cui cross viene respinto dal muro avversario un attimo prima che Orsolini colpisca di testa a botta sicura, una manciata di secondi dopo con Sansone, il cui destro radente dai 20 metri impegna e non poco il portiere rivale, fulmineo nel distendersi a terra per sventare la minaccia. Il Biscione incassa bene gli urti e risponde al 9’ con Lautaro, che, dopo la grande dormita difensiva di Krejci sulla fascia destra, riceve bene da Lazaro e incrocia di prima intenzione una sfera scacciata in corner miracolosamente da un mostruoso Skorupski. Il team di Conte ci crede e alza il proprio baricentro, complici anche i numerosi errori tecnici del Bologna in fase di costruzione. Non è un caso che il timido squillo partorito al 13’ dal sinistro debole e fuori bersaglio di Orsolini faccia da preludio a una serie di palle-gol colossali costruite ma non ottimizzate da Lautaro e co. Tra il 17’ e il 30’, infatti, il gigante belga prima si vede deviare all’ultimo il sinistro dello 0-1 da un provvidenziale intervento di Danilo e poi sbattere la porta in faccia da Skorupski sul forte rasoterra sul primo palo dopo un gran movimento a tagliare fuori il proprio marcatore. Per riapprezzare una nuova minaccia del Bologna bisogna aspettare il 33’, quando Svanberg dai 25 metri quasi sorprende Handanovic con una botta secca che svanisce sul fondo per questione di centimetri; il numero 1 nerazzurro battezza bene fuori la sfera. L’ultimo colore del primo tempo grigio e nebbioso del Dall’Ara è il giallo mostrato al 35’ da La Penna a Brozovic per un intervento pericoloso ai danni di Sansone nella zona nevralgica del campo.Nei primi 10’ della ripresa, a salire in cattedra sono la fisicità dell’incontro e il numero degli errori tecnici dei nerazzurri, a beneficio di un Bologna sempre più vivo e pimpante. Handanovic tenta più volte di suonare la sveglia ai compagni che, però, non recepiscono e, anzi, al minuto 59 passano in svantaggio dopo una bella azione corale dei padroni di casa trasformata in rete da Roberto Soriano. Il numero 21 rossoblu riceve bene la palla da Svanberg al limite dell’area di rigore interista e fa esplodere un destro secco sul palo lontano che Handanovic può solo toccare ma non respingere fuori dalla propria porta: 1-0 Bologna davanti alla disapprovazione di Antonio Conte. Il buon momento dei felsinei viene sottolineato, dall’altra parte del terreno di gioco, anche dalla fortuna necessaria per non subire il pari già al 61’, quando la palla messa al centro da Lazaro e spizzata di prima da Lukaku ruota orizzontalmente per tutta l’area piccola prima di svanire sul fondo. Se, a condimento del risultato, si aggiunge la capacità di saper soffrire da squadra da parte dei ragazzi di Mihajlovic, si può capire l’intera pellicola che va in onda al Dall’Ara sino al 72’, quando Conte decide di spedire in campo Vecino e Candreva al posto di Gagliardini (ammonito) e Biraghi. Tra le sostituzioni nerazzurre si frappone l’entrata di Medel al posto di Poli tra le fila emiliane. A recepire per prima la voglia degli allenatori di rattoppare la stanchezza delle squadre è l’Inter, che, al 75’, riporta in equilibrio la gara con Lukaku, bravo nell’arrivare per primo su un pallone vagante in area nello sviluppo di un angolo e ad insaccare l’1-1 a porta sguarnita. Il continuo possesso palla dell’Inter nella metà campo felsinea induce De Leo a richiamare in panchina Soriano a beneficio di Dzemaili, ma gli effetti non sono quelli sperati: all’80’, Lazaro pennella un bel cross dalla sinistra per Vecino, che di testa fa tremare l’intero Dall’Ara, pur non inquadrando la porta. Due minuti più tardi, Medel deve ripiegare per spazzare in corner il traversone pericoloso di Candreva dalla destra. Le ammonizioni di Bani e Skriniar danno qualche attimo di sosta all’incontro che vede, tra l’84’ e l’85’ gli ultimi cambi del proprio svolgimento, uno per parte: Santander sostituisce Sansone, Politano rimpiazza Lazaro. Così anche le occasioni vengono ben distribuite, seppur con risultati diversi. All’86’ Palacio recrimina per un rigore non concesso da La Penna, che, invece, al 90’, concede il penalty a Lautaro dopo un’entrata superflua di Orsolini nell’area rossoblu. Dal dischetto, Lukaku è glaciale nello spiazzare Skorupski, realizzando una doppietta pesantissima che regala la vittoria ai suoi e fa balzare momentaneamente l’Inter al primo posto solitario della classifica.
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