Zambrotta distrugge Allegri: “Ibrahimovic lo stava per picchiare, Scudetto perso? Colpa sua”
Le rivelazioni del campione del mondo 2006 presenti nella sua autobiografia “Una vita da terzino”
Le sue sgroppate sulla fascia sinistra, caratterizzate da grande accelerazione e progressione che lo rendevano praticamente imprendibile, hanno contraddistinto la carriera di Gianluca Zambrotta.
L’ex terzino della Nazionale non risparmia Allegri
L’ex calciatore di Juventus e Milan, protagonista e campione del mondo nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi, realizzò anni fa una sua autobiografia intitolata “Una vita da terzino”.
In questo libro, l’ex calciatore raccontato alcuni particolari del suo rapporto con Massimiliano Allegri nel Milan. Un rapporto incrinatosi durante la stagione 2012/13 per via di alcune tensioni all’interno dello spogliatoio.
Le tensioni tra Max Allegri e Zlatan Ibrahimovic
Zambrotta ha rivelato un aneddoto clamoroso circa uno scontro tra Ibrahimovic e l’attuale tecnico della Juventus, dopo una sfida contro l’Arsenal di Wenger. Ecco un estratto delle sue parole:
“Ho avuto problemi con Allegri al secondo anno, quando abbiamo perso lo scudetto per una gestione sbagliata dello spogliatoio. Devi avere tutti i giocatori che remano nella tua parte per vincere, Allegri invece in una gara decisiva disse chiaramente che se avesse avuto solo 14 calciatori sarebbe stato lo stesso. Allora mi sono guardato in faccia con Ibrahimovic per dire: ma questo che sta dicendo? In quell'occasione abbiamo perso lo scudetto. Con l'Arsenal, dopo aver perso 3-0, Allegri ci fece comunque i complimenti, non è stata una grande mossa. Ibrahimovic si arrabbiò e quasi vennero alle mani nello spogliatoio"
Zambrotta ha poi parlato dell’addio di Antonini al Milan, calciatore non gradito ad Allegri: “Venne costretto a chiedere la cessione la scorsa estate (al Genoa, ndr) dopo che Allegri lo aveva praticamente isolato nel corso degli allenamenti estivi. In un Milan che ha all’interno del suo gruppo sempre meno giocatori che sanno cosa voglia dire appartenere alla maglia rossonera, uno come Antonini, che ha pianto quando ha dovuto lasciare il Milan, forse avrebbe fatto comodo e non solo come uomo spogliatoio"
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