Roma, è il momento di Juric: come cambierà la squadra giallorossa?
L'ex-allenatore del Torino sostituirà l'esonerato De Rossi alla guida dei giallorossi, con conseguenti cambiamenti nell'aria a livello tattico
Molto probabilmente le tempistiche dell'esonero non erano state delle migliori, ma alla fine non c'è stato più niente da fare. Daniele De Rossi non è più l'allenatore della Roma, a seguito dei pessimi risultati ottenuti in queste prime quattro giornate di campionato e soprattutto alla luce di alcune ostilità nei confronti della società giallorossa che potrebbero aver giocato un ruolo cruciale.
Tale decisione da parte della dirigenza della Roma non si è materializzata nel migliore dei tempi, visto che ha sollevato numerosi interrogativi sul rinnovo triennale che era stato fatto per De Rossi in estate, con tanto di tre milioni annui.
Inoltre, aver preso questa decisione in concomitanza con gli impegni di Europa metterà in salita la strada per il suo successore, che è già stato designato e che ha già avuto modo di concludere l'accordo con i giallorossi.
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È arrivata l'ora di Ivan Juric in giallorosso?
A sostituire Daniele De Rossi sarà quindi Ivan Juric, un allenatore molto preparato che ha già avuto modo di fare ottime cose alla guida del Verona e del Torino.
Secondo quanto ricostruito e confermato dai principali responsabili di calciomercato, ad essere stato cruciale nella trattativa è stato il contratto, a base annuale fino alla fine della stagione e con opzione di estensione contrattuale in caso di accesso alla Champions League.
Un contratto sicuramente vantaggioso, ma Ivan Juric è per davvero il profilo adatto alla Roma in questo momento? Quanto risulta compatibile con quella che è la struttura della rosa che erediterà dalla gestione di Daniele De Rossi?
Come giocherà la Roma?
Innanzitutto, non si può non sottolineare la scossa emotiva che Ivan Juric può dare a questa squadra che sta attraversando un momento delicato. La sua personalità forte suggerisce l'idea che non possa avere timori reverenziali nei confronti dei senatori e che non avrà problemi a confrontarsi direttamente con lo spogliatoio.
Ciò può sicuramente risultare anche un'arma a doppio taglio, anche perché una personalità così forte ha il rischio di generare l'effetto contrario, ovvero ulteriori spaccature all'interno di uno spogliatoio tutt'altro che unito da un comune obiettivo in campo e fuori.
Al di fuori dell'aspetto emotivo, è senz'altro probabile che Juric possa giocare con l'alternanza di moduli tra il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2 che hanno fatto le fortune del suo Verona e del suo Torino. Ci sarà quindi da aspettarsi una grandissima solidità difensiva come quella dimostrata con il Torino nella passata stagione (per altro con risorse molto inferiori a quelle di questa Roma), ma allo stesso tempo una squadra molto compatta ed aggressiva tatticamente.
Il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2 sono ad oggi i due moduli che possono valorizzare maggiormente la formazione giallorossa, specialmente di fronte all'idea di integrare al meglio le caratteristiche tecniche e tattiche di Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala.
Il dubbio di questi moduli riguarda lo stravolgimento di alcune idee di gioco, in quanto la Roma era abituata ad una proposta di gioco più attiva, mentre Juric ha a che fare con un'idea di gioco più “passiva”, pronta ad assorbire l'urto contro la squadra avversaria.
Inoltre, è anche da sottolineare come questi moduli rischino di tagliare fuori Matias Soulé, a meno che l'argentino non si ritrovi a cambiare ruolo e a reinventarsi come sotto-punta pur di trovare maggiore spazio e libertà di manovra nel modulo di Juric.
Il lavoro per l'ex-tecnico di Verona e Torino sarà tutt'altro che banale da qui fino alla fine della stagione, perché tra le mani si ritrova una squadra fortemente umorale tutta da riscoprire a livello di idee di gioco.