Ziliani attacca: “Malattie Mihajlovic e Vialli colpa dei vaccini? Lotito stia zitto, Guariniello esperto a riguardo”
Risposta durissima quella rilasciata dal giornalista al presidente della Lazio
In occasione dei funerali di Sinisa Mihajlovic a Roma, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è lasciato andare a una dichiarazione che ha fatto alquanto discutere. Il massimo dirigente laziale ha gettato ombre su vaccini e altre sostanze, collegando il tutto alle malattie gravi che hanno colpito ex calciatori come Mihajlovic e Gianluca Vialli. Il giornalista ed ex calciatore, Paolo Ziliani, ha risposto duramente a Lotito attraverso le colonne de Il Fatto Quotidiano. Ecco un estratto delle sue parole:
“Lotito dovrebbe avere il dovere di documentarsi meglio su un tema sensibile come le morti nel calcio per leucemie e malattie gravi, o altrimenti di starsene zitto. […] L’argomento è in realtà troppo serio perché se ne parli un tanto al chilo. Anche perché chi l’ha studiato a fondo c’è. Come il pm ora in pensione Raffaele Guariniello che nel 2000, in una famosa inchiesta sul doping in casa Juventus (gli anni erano quelli tra il ’94 e il ’98), commissionò all’Istituto superiore di sanità un’inchiesta epidemiologica a 360° volta ad appurare un nesso tra sostanze assunte, metodi d’allenamento e insorgenza di determinate patologie. Ebbene il risultato fu che un campione di 165 calciatori degli anni 60-70 deceduti prematuramente venne riscontrata un’anomale eccedenza di morti per leucemia linfoide (35 volte più frequente che nella popolazione normale) e per tumore epatico, con forte sospetto di pratiche doping dovute ad assunzione di ormoni della crescita e anabolizzanti“.
All’interno della sua lunga riflessione, Ziliani ha aggiunto: “La Figc non aveva voglia di collaborare“, e un suo collaboratore, Raimondo Romanazzi scopri “che le sostanze dopanti non erano rintracciabili nelle urine dei calciatori per il semplice motivo che nel laboratorio dell’Acqua Acetosa non venivano cercate (…). Venne ritenuta provata l’illecita somministrazione di farmaci, eccetto l’Epo, ai calciatori della Juventus ma la sopraggiunta prescrizione permise ai responsabili di evitare la condanna“.