Ex Juventus rivela: “Lavoro al porto. Cocaina? Mi voltarono le spalle, Guardiola mi invidiava”
Le rivelazioni di un ex calciatore di Juventus, Brescia e Udinese rilasciate a La Gazzetta dello Sport
Jonathan Bachini rilasciò tempo fa alcune rivelazioni clamorose riguardanti la sua carriera da calciatore di Serie A. L’ex centrocampista di Juventus, Brescia e Udinese, ha vissuto una carriera senza dubbio importante, coronata pure da due presenze in Nazionale maggiore.
La squalifica per doping e la rinascita di Jonathan
Purtroppo, Bachini venne squalificato per nel 2006 quando militava nel Siena. L’ex calciatore venne trovato positivo alla cocaina e ciò gli costò addirittura la radiazione dal mondo del calcio. Bachini ha però ottenuto la riabilitazione nel mondo del calcio grazie alla Procura Nazionale anti doping, che ha accolto l’istanza di revisione inerente alla radiazione a vita. Durante un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, l’ex Juventus ha rivelato alcuni particolari della sua vita, così come i sogni futuri per rientrare nel mondo del calcio. Ecco un estratto delle sue parole:
“Da qualche anno lavoro qui al porto di Livorno, dopo alcune esperienze come barista e cameriere. Il mio avvocato mi ha sempre ripetuto che avrebbe fatto di tutto perché la giustizia facesse il suo corso, anche se ormai ero quasi rassegnato. Ho fatto tanti sbagli, ho preso mille batoste, che mi hanno aiutato a maturare e diventare un uomo migliore".
L‘incubo cocaina e i complimenti di Roberto Baggio
Bachini ha poi analizzato la sua carriera da calciatore fino alla squalifica per doping:
“Quando sei un calciatore e hai 29 anni non ti sei ancora posto domande su cosa fare ‘da grande'. Da un giorno all'altro mi sono ritrovato, giustamente, senza un lavoro, un contratto e un obiettivo da inseguire. Non avevo ancora pensato a come investire il mio denaro e, a livello psicologico, ho preso una bella botta. Prima mi indicavano come quello che aveva giocato nella Juventus, poi come quello squalificato per via della cocaina. Sono stati anni difficili, durante i quali non ho lavorato: non avevo idea di cosa aspettarmi dal futuro. È stata dura. Ogni volta che leggevo una notizia, pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto fare un mestiere piuttosto che un altro e, puntualmente, realizzavo che probabilmente non sarei mai riuscito a coronare i miei sogni. Avevo le mani legate, ma adesso è tutto passato. Voglio recuperare il tempo che ho perso".
ANEDDOTO FINALE - "Roberto Baggio una volta ha detto che sono il più forte con cui abbia giocato. Pep Guardiola, invece, durante un allenamento con il Brescia, mi fissò per un po', poi mi disse che mi invidiava da morire. Ma come!? Era uno dei migliori centrocampisti del mondo, una leggenda del Barcellona! Mi rispose che avevo ragione, però lui avrebbe voluto saper saltare l'uomo come facevo io. Da allenatore ha raccolto risultati incredibili. Ora che mi hanno reintegrato, posso prendere il tesserino ed entrare nel suo staff…"