L'analisi del periodo di fuoco del Milan. Da Suso a Higuain, da Biglia a Bonaventura. Gattuso ha il Diavolo in pugno in attesa del derby con l'Inter dopo la sosta per le NazionaliIl Milan è guarito, il Milan è tornato a fare il Milan. Ora si può esclamarlo ad alta voce. Dal periodo in cui si creava tanto senza mai insaccare la palla in porta, da quello in cui la condizione fisica durava solo un tempo di gioco e in cui alla prima difficoltà la squadra si dimostrava fragile mentalmente e tatticamente, sembra passata un’eternità. Nelle ultime due settimane si è praticamente giocato ogni tre giorni e il Diavolo ha superato la prova a pieni voti. I dati messi a referto parlano chiaro: 10 gol segnati nei 3 match disputati contro Sassuolo, Olympiakos e Chievo al cospetto di 1 rete incassata per gara, percentuale di passaggi riusciti altissima, possesso palla elaborato e volto alla costruzione offensiva dell’azione, distanza tra i reparti praticamente quasi sempre perfetta. Rino Gattuso può, inoltre, contare su un Biglia in modalità a tutto campo - utilissimo sia in fase di possesso che in quella di recupero della sfera -, su un Suso dalla brillantezza ritrovata dopo un lungo periodo no, su un Cutrone sempre affamato di gol e impeccabile dai punti di vista dell'impegno e della voglia di stupire, su un Higuain tornato ad essere il solito infallibile cecchino davanti alla porta avversaria. Aggiungendo la spinta sulle fasce di Calabria e Rodriguez, le geometrie e l’intelligenza tattica di Bonaventura, la freschezza di Laxalt, le duttilità e rapidità di Castillejo e il fiato mai domo di Kessie, si arriva a un Milan vincente e convincente. La tranquillità con cui gli uomini di Gattuso scendono in campo e macinano gioco contro i rivali è diventato il fattore in più di un gruppo di giocatori affiatati e sempre più coesi e nell’attaccare e nel difendere. A proposito di difesa, forse l’unico limite da superare è proprio la retroguardia, perforata per la 13^ volta consecutiva in campionato, spesso e volentieri a causa di errori gratuiti e banali dovuti alla scarsa concentrazione dei singoli. Se subisci un gol e ne fai tre o quattro di certo non c’è alcun problema, ma se per sbaglio ti dovessi inceppare davanti all’area di rigore avversaria allora lì sarebbe un bel problema. Gattuso lo sa e farà tutto ciò che è necessario per limare questo piccolo-grande difetto del suo team anche durante la pausa per le Nazionali. Al ritorno della Serie A, infatti, c’è un derby da giocare e da vincere contro un’Inter in formissima, 3^ in graduatoria e reduce da ben 6 trionfi consecutivi tra Champions e campionato. Un derby in cui non sarebbe male, per Rino Gattuso, poter contare anche sull’educato piede di Calhanoglu e sulla fisicità di Bakayoko, gli unici uomini apparsi lontani anni luce dai propri standard e dal rendimento complessivo della squadra. Recuperare i due tasselli perduti per strada potrebbe rivelarsi indispensabile per il Milan già a partire dal 21 ottobre, quando i riflettori di San Siro illumineranno l’eterna sfida della Madonnina tra il Biscione e il Diavolo. Ma ora come ora è bene non andare troppo avanti nel tempo. Ricaricare le pile senza dimenticare gli ingredienti necessari per la vittoria sarà, invece, fondamentale nel periodo di quiete che precederà la tempesta di fine mese.
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