Serie A palcoscenico troppo grande per Fabbri. Irrati in pessima forma, rigore inventato concesso al Genoa
Il protocollo e il Var nell’ultima giornata generano confusioni e inducono i direttori di gara all’errore. Male Irrati, Fabbri in confusione
Quando il protocollo del VAR verrà modificato allora si che potremmo parlare di tecnologia in campo. In questa giornata abbiamo visto azioni gravi di gioco, rigori dati e non dati a causa di un protocollo a volte senza senso di esistere ed inoltre chi sta dietro alla macchina (l’uomo) non riesce a dare peso e omogeneità nelle decisioni. Andiamo avanti.
JUVENTUS - LECCE (4-0): Arbitro Piccinini di Forlì (Bindoni – Del Giovane), IV° Ghersini, VAR: Valeri, AVAR: Schenone.
Non inganni il risultato finale, che alla fine ci sta tutto, ma troppa fatica nella prima mezz’ora di gioco da parte dei bianconeri. A rendere già difficile il pronostico salentino in terra piemontese, ci pensa al 31’ Lucioni che sulla trequarti bianconera da ultimo difendente e in modo grossolano, pasticcia. Ne approfitta Bentancur che lo supera in velocità e al difensore giallorosso non rimane altro che stenderlo. Piccinini senza avere dubbi lo espelle. DOGSO pieno e regola pienamente rispettata.
De Light, in diverse occasioni reclama per dei falli di rigore, ma l’arbitro romagnolo fa bene a fare continuare.
Solo nel secondo tempo e precisamente al 53’, la Signora trova il vantaggio ancora una volta con una magia di Dybala.
55’: la Juve raddoppia su calcio di rigore. Piccinini ben piazzato vede e decreta il penalty per fallo di Rossettini ai danni di Ronadlo. Lo stesso portoghese realizza.
I bianconeri cominciano a sentire aria dell’ennesimo scudetto. Piccinini ha diretto bene senza patema d’animo.
BRESCIA - GENOA (2-2): Arbitro Irrati di Pistoia (Tegoni - Cecconi), IV° Sacchi, VAR: Rocchi, AVAR: Passeri.
Irrati da un po’ non è in una condizione di forma e l’occasione per giudicarlo è il penalty (inventato) assegnato al Genoa al 36’ che riapre la gara ai danni del Brescia, anch’esso in lotta per uscire dalla melma della classifica. Saltano in area lombarda Papetti e Romero, dopo qualche secondo l’arbitro toscano della sezione di Pistoia tra l’incredulità dei pochi presenti, assegna il calcio di rigore che Iago Falque realizza. Rocchi al VAR può solo sentire il direttore in silent check, ma non entrare nel merito (come da protocollo errato), perché l’arbitro è nella posizione ideale per poter decidere.
Il grifone trova il pareggio ancora una volta su calcio di rigore, ma questa volta il fallo di mano di Dessena ci sta tutto su colpo di testa di Romero, Pinamonti realizza il definitivo pareggio al 69’
CAGLIARI - TORINO (4-2): Arbitro Mariani di Aprilia (Colarossi – Bottegoni), IV° Marinelli, VAR: Pasqua, AVAR: Lo Cicero.
Cominciamo dal direttore di gara: Mariani, nonostante il caldo, ha diretto bene una gara decisamente tosta.
Cagliari che con questa vittoria si pone in una classifica tranquilla, mentre il Toro deve stare all’erta.
I sardi iniziano bene e già all’inizio del secondo tempo tentano di chiudere la gara con il terzo gol di Naiggolan, ma due lampi granata riaprono la contesa.
Al 67’ il Cagliari chiude definitivamente la gara grazie a un giusto penalty assegnato prontamente da Mariani che si trova nella posizione ottimale per poter decidere. Il difensore camerunense N’Koulou sgambetta Pellegrini in piena area torinista. Joao Pedro realizza spiazzando Sirigu.
LAZIO - FIORENTINA (0-1): Arbitro Fabbri di Ravenna (Ranghetti – Galetto), IV° Calvarese, VAR: Mazzoleni, AVAR: Carbone.
Fabbri? Mi dispiace veramente quando vedo arbitri (e non solo lui) che si ritrovano in un palcoscenico, la serie A, che è molto più grande di loro, ma già questo l’ho sottolineato in altre occasioni. Purtroppo la politica dell’AIA in questo decennio ha portato solo a una disfatta dell’associazione che mi ha dato tanto e non rinnegherò mai. MAH!!!
Gara piuttosto dura già dal 1° minuto con l’arbitro ravennate, fino all’episodio chiave, non mi è dispiaciuto. Tanti episodi che in silent check con Mazzoleni ha saputo valutare.
Fiorentina meritatamente in vantaggio con il “giovane” Ribery al 25’ con la Lazio che sbanda a causa di una rosa in campo piuttosto fatiscente per squalifiche e infortuni.
64’: non mi soffermo sul rigore dato o non dato, ma sul protocollo VAR che è veramente il limite forte di questo sistema calcio che proprio non va. Il suo utilizzo o meno in alcuni episodi lascia molto a desiderare come nella circostanza che mi accingo a descrivere.
Caicedo in velocità entra nell’area di porta viola, Dragowski gli va incontro e il laziale, già in caduta prima del contatto con il portiere, rovina a terra.
Fabbri decreta immediatamente il penalty, tra le proteste toscane. Mazzoleni al VAR non interviene, sempre per il fantomatico protocollo, ma quanto meno lui potrebbe rivedere questa azione e comunicare l’accaduto in silent check al collega in campo. Signori questo protocollo VAR non va decisamente, se c’è questo marchingegno, lo stesso va usato e non c’è protocollo che regga in queste circostanze dubbie. Anche se Fabbri non avesse decretato il penalty, a mio modo di vedere, un arbitro deve avere la possibilità di rivedere questa azione molto dubbia e poi tirare le somme e non sottostare a un protocollo senza senso.
Immobile trova il pareggio dagli undici metri, ma da qui in avanti per Fabbri la gara diventa un incubo.
Falli che vengono sorvolati e quando viene preso un provvedimento disciplinare si sbaglia cartellino e Mazzoleni non aiuta nella fattispecie il direttore di gara.
Tra questi sottolineo al 78’ un bruttissimo fallo del difensore laziale Radu su Badelj. Fabbri lo ammonisce e il VAR non interviene per rivedere questo episodio ed espellere il calciatore biancoceleste. Il difensore rumeno si lancia pericolosamente sull’avversario dopo aver perso il controllo della sfera e colpisce la gamba del centrocampista croato in modo irruento.
Ancora un episodio da analizzare al minuto 85: Parolo al limite della propria area trattiene vistosamente Vlahovic, Fabbri decreta il fallo ma …… niente secondo giallo per il biancoceleste …..PERCHE’? All’89’ Radu commette un nuovo fallo questa volta su Sottil, l’arbitro romagnolo fa proseguire per il vantaggio ma al termine dell’azione perché non ammonire il rumeno e quindi automatica espulsione? Fabbri nell’ultima mezz’ora ha abbandonato la gara, non era più mentalmente in campo.
MILAN - ROMA (2-0): Arbitro Giacomelli di Trieste (Paganessi - Valeriani), IV° Manganiello, VAR: Orsato, AVAR: Preti.
Gara condizionata dal caldo (come quasi tutte quelle di questa giornata) e San Siro era una fornace. In questo contesto i giallorossi partono bene ma sciupano due o tre occasioni che forze in altre condizioni atmosferiche avrebbero concretizzato. Roma sciupona e Milan invece cinico.
Giacomelli anche in questa gara dirige bene con accuratezza. Al 45’ contatto in area romanista tra Mancini e Hernandez, quest’ultimo cade a terra e nel rivedere l’episodio fa bene il triestino a fare continuare. Il contatto è veramente marginale e privo di fondamento da penalty.
88’: il Milan raddoppia e chiude la gara con un tiro dagli undici metri di Calhanoglu. C’è poco da dire sul fallo di Smalling su Hernandez, il rigore è netto.
Rossoneri con questi tre punti ancora in corsa per raggiungere un posto in Europa.
NAPOLI – SPAL (3-1): Arbitro Pairetto di Nichelino (Fiorito - Caliari), IV° Marini, VAR: Nasca, AVAR: Longo.
Nel deserto del San Paolo privo di pubblico, non c’è gara tra i partenopei e gli spallini. Dominio totale del Napoli. Pairetto dirige senza problemi una gara corretta e lineare. Caliari (assistente nr. 2) ha qualche problemino di valutazione, ma tutto sommato ci può stare, anche per le difficili valutazioni.
SAMPDORIA - BOLOGNA (1-2): Arbitro Doveri di Roma 1 (Giallatini - Carbone), IV° Maggioni, VAR: Massa, AVAR: Liberti.
Gara spigolosa tra Sampdoria e Bologna, con i felsinei più concreti sotto porta. Terza sconfitta di fila invece per i liguri. La gara per il Bologna poteva prendere una direzione diversa già dal 2’ di gioco, quando su calcio d’angolo per i blucerchiati La Gumina finisce a terra sotto gli occhi di Doveri piazzato bene dopo un contatto con Danilo. Rivedendo l’azione (e anche qui il protocollo VAR lascia a desiderare) il difensore non guarda assolutamente il pallone e colpisce con la mano sinistra il volto dell’attaccante doriano. Sarebbe rigore ed espulsione se non fosse stato valutato il fuorigioco di Colley.
A prescindere dell’episodio, Doveri, in questo campionato è cresciuto parecchio ed è stato premiato con la finalissima di Coppa Italia.
69’: rigore netto e sacrosanto per il Bologna, non c’è nulla da discutere, Orsolini viene stesso da Murru in area. Rigore viene trasformato da Barrow.
Bologna che adesso naviga una classifica tranquilla, mentre i liguri restano nella zona calda.
SASSUOLO – HELLAS VERONA (3-3): Arbitro Giua di Olbia (Alassio – De Meo), IV° Prontera, VAR: Di Paolo, AVAR: Costanzo.
Gran bella gara al Mapei Stadium di Reggio Emilia, ricca di gol e senza episodi da rivedere. Giua dirige bene.
UDINESE - ATALANTA (2-3): Arbitro Di Bello di Brindisi (Di Vuolo – Di Iorio), IV° Aureliano, VAR: Chiffi, AVAR: Tolfo.
Ottima prestazione dell’arbitro pugliese della sezione di Brindisi in una gara che vede la Dea sempre più salda in posizione Champions. I friulani invece, devono stare attenti a non farsi risucchiare nella zona calda.
Nulla da evidenziare.
PARMA - INTER (1-2): Arbitro Maresca di Napoli (Mondin – Prenna), IV° La Penna, VAR: Guida, AVAR: Vivenzi.
Maresca, dopo la prima partita post Covid un po’ in sordina, ritorna ad essere l’arbitro che abbiamo conosciuto nel corso di questo campionato: concentrato e preciso nei suoi interventi.
Partita corretta al Tardini di Parma, con l’Inter in difficoltà soprattutto in fase difensiva. Nerazzurri che vengono puniti da Gervinho al quarto d’ora a coronamento di una splendida azione personale.
Al 19’ l’unico a creare qualche problema a Maresca è Guida al VAR che richiama il napoletano per un fallo di mano di Kurtic a seguito di una punizione dalla trequarti nerazzurra, senza invece accorgersi di un offside se pur millimetrico di Godin. In questo caso il protocollo non prevede un intervento del genere e dopo diversi minuti, viene prima assegnato un calcio d’angolo, poi rigore ed infine offside (la giusta decisione).
Il Parma spreca più volte il raddoppio e alla fine ne pagherà le conseguenze al 84’. L’Inter pareggia con De Vrji e il parmense Kucka si fa espellere per proteste inutili e senza senso. I nerazzurri trovano il gol vittoria con l’ex Bastoni e distanzia l’Atalanta per il 3° posto.