Sabatini e Pasalic sposano Bologna e Atalanta. Totti si separa dalla Roma
Le notizie più importanti del lunedì calcistico di A: dal mercato del Milan ai matrimoni di Sabatini e Pasalic con Bologna e Atalanta.Totti lascia la Roma
Dopo la caldissima giornata domenicale valorizzata dall’attesissimo annuncio di Maurizio Sarri come guida in panchina della Juventus e dalla sonora vittoria dell’Italia Under 21 nella gara inaugurale degli Europei contro la Spagna, il lunedì calcistico italiano non ha di certo demeritato in quanto a notizie di mercato, trame di possibili ritorni e storie di matrimoni sciolti. Le protagoniste di oggi sono il nuovo-vecchio Milan di Paolo Maldini e Zvonimir Boban, il Bologna di Joey Saputo, l’Atalanta di Antonio Percassi, ma soprattutto la Roma del Totti che fu e del Pallotta che è. Andiamo con ordine. MILAN Il club di Elliott, che in settimana ufficializzerà Marco Giampaolo in panchina e Frederic Massara come direttore sportivo, ha ricevuto nel pomeriggio a Casa Milan Mario Giuffredi, procuratore del già meneghino Andrea Conti e dei possibili futuri rossoneri Jordan Veretout e Mario Rui. Questi ultimi sono, infatti, due nomi affiancati negli ultimi giorni al Diavolo, che risulta di certo una delle squadre più attive di A sul fronte mercato: Veretout, centrocampista della Fiorentina classe ’93, andrebbe a rinforzare uno dei reparti attualmente meno qualitativi di un team che necessita di un vero e proprio restyling anche in difesa, dove proprio Mario Rui potrebbe rappresentare un tassello d’esperienza sulla fascia sinistra attualmente affidata a Rodriguez. La situazione è attualmente in aggiornamento e bisognerà aspettare le prossime ore per capire se l’incontro tra Giuffredi e il Milan sia stato determinante per il futuro dei due giocatori. BOLOGNA La notizia era nell’aria, ma finalmente diventa realtà sotto le due Torri: Walter Sabatini, dopo meno di due mesi dal termine del rapporto di lavoro con la Samp, sarà il nuovo responsabile della supervisione e del coordinamento delle operazioni calcistiche del Bologna e del Montreal Impact, club accomunati dalla stessa presidenza in carica, quella di Joey Saputo. L’ingaggio di Sabatini può certamente portare le esperienza e competenza indispensabili, al Bologna di Sinisa Mihajlovic, per dare continuità a quanto fatto nel girone di ritorno, ultimato al decimo posto in classifica dopo un primo semestre trascorso nel limbo tra A e B. ATALANTA La Dea vuole far capire a tutti che la conquista della Champions League non è un miracolo, ma il frutto di un lavoro che finalmente, dopo tantissimi anni, inizia a portare i suoi esiti migliori: per far questo, Percassi e Gasperini non hanno intenzione di privarsi dei propri talenti migliori. Uno dei tanti è Mario Pasalic, centrocampista di inserimento e di grande forza fisica di proprietà del Chelsea. I Blues hanno raggiunto l’intesa con l’Atalanta per il rinnovo annuale del prestito del giocatore croato. ROMA Lo scettro regale del lunedì calcistico italiano va di pieno merito nelle mani tese e tremolanti di Francesco Totti, che dopo ben trent’anni di matrimonio con la Roma, ha lasciato la sposa chiarendone i motivi nella conferenza stampa indetta appositamente nella Salone d’Onore del Coni. Dopo un’intera vita trascorsa in grembo alla Lupa, l’ottavo re di Roma ha fatto la scelta più difficile per il bene della stessa: fare un passo indietro e interrompere un rapporto praticamente INESISTENTE con la nuova (che tanto nuova ormai non dovrebbe essere) proprietà, con James Pallotta e con Franco Baldini. L’amore dà, l’amore toglie; l’amore, però, fa crescere, nel bene e nel male, perché proprio in virtù della sincerità di un sentimento così profondo, spesso bisogna allontanarsi dal partner o da chiunque decida e pensi per lui. E quando lo si non lo si fa per se stessi, ma per quello stesso partner che, in certi casi, rischia di dimenticarsi della propria identità e del motivo per cui è stato amato. “Non è stato facile prendere questa decisione così brusca, ma penso sia stato giusto e doveroso prenderla e farlo in questo momento: lascio la Roma. Non ho mai potuto dire la mia come avrei voluto e come mi avevano promesso di poter fare nel momento in cui ho accettato la carica dirigenziale. Non è una questione di persone in quanto tale: la cosa doverosa da fare in ogni ambito e livello del nostro club è pensare al bene della Roma e operare per il bene di questo club. In questo momento il bene della Roma lo vedo messo in secondo piano e non mi rivedo in questo modo di fare. Ho sempre pensato e detto che i presidenti passano, i giocatori passano, gli allenatori passano, ma LE BANDIERE NO! Era meglio morire che lasciare la Roma. Ma mi volevano fuori e ci sono riusciti”. Sottili, decise e pungenti le spine uscite dalla bocca di Francesco Totti nel suo ultimo, sincero addio alla Lupa, quasi a far aprire gli occhi a chi gli occhi li ha appena chiusi, quasi a chiarire che la dignità viene prima di qualsiasi carica lavorativa, quasi ad evidenziare quasi a ricordare che chi sta attualmente lavorando nel e per il club non lo sta facendo nella maniera giusta, quasi a ricordare a tutti che la Roma - quella vera - era e rimarrà sempre sua.