Vigilia di Italia-Spagna, parla il giornalista Maurizio Pistocchi, che cerca di smorzare quel clima di euforia e festa avvertito subito il prezioso successo ai quarti contro il Belgio, Nazionale numero uno del ranking Fifa.

"Finora abbiamo visto grande spettacolo, la squadra di Roberto Mancini è reduce da una grande partita contro il Belgio. Il grosso errore - prosegue Pistocchi -, però, è pensare d'aver già vinto: non è così, anche se essere arrivati in Semifinale è un bel risultato. Con la Spagna sarà più difficile rispetto alla sfida col Belgio, perché gli iberici sono maestri nella gestione del pallone: e se ce l'hanno loro - ribadisce il giornalista -, non ce l'abbiamo noi”

Un commento poi sul commissario tecnico della Spagna: “Luis Enrique ci conosce molto bene, ha allenato in Serie A e conosce la nostra mentalità. Sa tutto di noi, anche nei particola. La chiave della gara - sottolinea Pistocchi - sarà il duello tra i centrocampisti”. 

L’analisi di Pistocchi alla vigilia di Italia-Spagna

Sarà una Nazionale ferita ma non per questo più debole: “Non è più la Spagna degli ultimi quindi anni? Lo dicono in tanti, ma i numeri parlano di una squadra che segna parecchio e molto forte. La rosa è giovanissima, l'età media non arriva ai 25 anni: sono orientati al futuro. Sono tutti sorpresi, in Spagna: non si aspettavano tanto - continua Pistocchi - da una squadra così giovane. Lo ripeto: sarà una partita molto più complicata. Col Belgio abbiamo giocato bene, ma il CT Roberto Martinez non ci ha capito molto: bastava inserire Dries Mertens dall'inizio per crearci più problemi”. 

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Guai dunque a rilassarsi proprio ora: “La Spagna è un avversario tostissimo, contro di loro facciamo sempre una fatica terribile. In passato ci ha umiliato, i giocatori italiani vorranno vendicare quanto successo nella Finale del 2012 con quel famoso 4-0", chiude Pistocchi.

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