#47 Lo sport deve smetterla di resistere, deve lottare per esistere
Il 47 nella smorfia napoletana è il morto : campionati che vanno avanti senza riconoscimento
Il titolo di un quotidfiano sportivo, oltre tutto in prima pagina, è la fotografia dello sport, specificatamente italiano, in questa difficile stagione. Ivan Zazzaroini, sil Corriere dello Spoort, rivolto ai campionati di basket, volley e pallanuoto, chiede perchè giocano ancora e non si sono ancora "arresi all'evidente indifferenza delle istituzioni?" In un mondo googolizzato, dove ci sono le risposte quasi a tutto, bisogna fare e farsi le domande giuste per arrivare alla soluzione. Per me, e magari sbaglio, non è stata pensata prima, e applicata poi una strategia adeguata, ad esempio è stato ed è un errore, grave, separare nettamente il vertice degli sport di squadra dalla base, e restringendo la discussione alle sole squadre di serie A che sono sì aziende, ma solo perchè assieme a pochi dipendenti hanno tanti azionisti, spettatori e tifosi, che nessuno considera ( se non per apprezzare il fatto che tanti di loro hannpo rinunciato a chiedere indietro i soldi degli abbonamenti ). Ma la fotografia di Ivan non è la sola possibile, in questo 2021 sono tanti altri gli scatti che raccontano la schizofrenia del nostro Paese che ha passato l'ultimo anno e mezzo, nell'era del Covid, a litigare su Sport e Salute dimenticandosi di far leva sull'evidenza che ci avrebbe potuto salvare: sport è salute.
Lo sport è un vaccino
Invece di lamentarci per i mancati incassi, mi chiedo ad esempio: non potremmo spiegare, a ragion veduta, con gli argomenti giusti con ogni interlocutore, non dico andando a recu.perare dalle nostre radici il mens sana in corpore sano, quanto lo sport è una misura della saluta e della sanità, anche mentale, dell'opinione pubblica ? Invece ci rassegniamo, senza neanche ribellarci troppo, al fatto che gran parte degli impianti sono chiusi, impianti dove si potrebbe sperimentare che lo sport è un vaccino, un pimo presidio preventivo, a uso non di pochi ma della collettività. E adesso per che cosa saranno aperti gli impianti sportivi, quelli adatti ovviamente ? Per la campagna vaccinale. Chi, mi chiedo, non ha capito cosa è lo sport ? I suoi dirigeti aggrappati a risultati e medaglie, incapaci di capire l'essenza e le possibili declinazioni anche sociali, mamma mia quante sono,, dello sport, o i politici che in emergenza guardano gli spazi e subito sono colpiti dall'evidenza che gli impianti sportivi sono adatti per qualcosa di più e di meglio di una partita, anche perché contenitori abitualmente di quella passione che è il valore caldo dell'inclusione opposto alla freddezza e persino allo spavento che evocano altri luoghi ?
Lo sport è un comparto, oltre tutto in salute, del made in Italy
Secondo paradosso. Lo sport è bloccato, tranne qualche rara eccezione. Eppure i negozi di articoli sportivi sono aperti. Siamo un Paese che che riesce muovere la domanda sospendendo l'offerta. Si può andare nei negozo di articoli sportivi perché lo smart working ha reso obsoleti giacca, cravatta e tailleur e le tuite vanno meglio per lavorare da casa, essendo oltre tutto, potenza delle sneakers, lo stile sportivo sinonimo di eleganza ? Noi siamo il Paese delle biciclette ( nuova mobilità ), della Technogym ( il wellness è uno stilew di vita, non solo per Nerio Alessandri ), ma anche dei giornali ( la Gazzetta dello Sport sta per compiere 125 anni ), della Panini ( in edicola la raccolta calciatori numero 60, ma anche l'album Nba. DIco: l'Nba, fenomeno mondiale, si affida all'Italia per le figurine), di tante altre aziende di ogni tipo, che corrispondono a un Paese dove si praticano, anche per le specifiucità del nostro yterritorio, quasi 400 discipline diverse. Possiamo magari anche impedire il dialogo tra offerta e domanda, ma possiamo bloccare anche questo sport ? Per non pafrlare degli eventi che,almeno in Emilia Romagna, sono valutati come qualcosa dis portivo ma anche e forse di soprattutto di straordinario impatto turistico.
La schizofrenia politica
Infine, il Palazzo. Cade il governo e il ministro dello sport confessa il suo stupore: "Non mi aspettavo che fosse un settore tanto vitale". Visto che prima si ocvcupava dell'Unicef che con lo sport ha un legame stretto, vien da cbhiedersi dove vivesse Spadafora prima di arrivare a Palazzo Chigi. Si insedia il nuovo Governo e il ministro dello sport non è in lista, senza nessuna protesta dello sport, più precisamente senza che lo sport si sia fatto lobby per difendere gli interessi di tutti. Poi, viene nominata sottosegretario Valentina Vezzali, tanti auguri, una tecnica si dice. Strano, nello sport i tecnici sono gli allenatori, non gli atleti con pure una carriera unica alle spalle. A me resta l'impressione di uno sport debole nel governo e molto più forte, caso mai servisse, nel Pd dove Enrico Letta ha chiamato Mauro Berruto, allenatore, e dunque per esperienza e grande abilità, tecnico, oltre tutto non di una sola disciplina, a occuparsi di sport. Non è una nomina che nasce solo da una amicizia consolidata: Mauro lavora ancora per la Holden, la scuola di Baricco ( a proposito, cercato su The post il suo nuovo saggio a puntate: non sembra, ma parla molto di sport quando lamenta l'inadeguatezza della intelliogenza novecentesca a fronteggiare l'attualità ). Perchè, Ivan, è giusto che quei campionati giochino ancora fino a che i rispettivi dirigenti non trovano un nuovo modo di raccontarsi: lo storytelling giiusto che insegnano alla Holden.