Inter, che caos in difesa! I nerazzurri non sono più una roccaforte
La squadra di Simone Inzaghi si ritrova a fronteggiare i primi sbandamenti difensivi dopo lo splendore della passata stagione
Non c'è niente da fare. Nonostante la vittoria in terra friulana contro l'Udinese sia una ventata d'aria fresca per il semplice fatto di essersi lasciati il Derby di domenica scorsa alle spalle, l'Inter di Simone Inzaghi proprio non riesce a girare per il verso giusto dal punto difensive. Troppe sono state finora le incertezze di una squadra che aveva collezionato 21 clean sheet nel trionfo della seconda stella.
Ad oggi, l'Inter si ritrova ad aver subito 7 gol nelle prime sei partite di campionato, con ben tre partite che hanno visto i nerazzurri subire due gol (Genoa, Milan ed Udinese nella partita di ieri pomeriggio). L'Inter non è più la roccaforte quasi impossibile da espugnare. È invece una squadra fortemente sottoposta a delle criticità preoccupanti che la stanno rendendo una delle difese più vulnerabili del campionato.
Serve un cambiamento di rotta importante, che può arrivare solo dalla panchina. Solo Simone Inzaghi, che già aveva risollevato una difesa disastrata come quella del 2022-2023, può riscattare un reparto arretrato che deve ritrovare al più presto quell'equilibrio armonioso che tanto aveva stupito nella stagione precedente.
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Bisseck è ancora acerbo, nonostante le ottime doti, e pure Pavard…
Innanzitutto serve trovare la miglior forma di Yann Bisseck. Il tedesco ha infatti messo in evidenza alcune delle sue migliori qualità e ha avuto anche modo di offrire prestazioni importanti come quella dell'Etihad contro il Manchester City.
Emerge però anche la sua inesperienza, come sottolineato dalle gravi disattenzioni avute contro il Genoa (il suo tocco di mano ha determinato il pareggio di Messias) o dal recente errore di posizionamento nel gol di Kabasele nella partita di ieri sera contro l'Udinese. Le qualità ci sono, ma deve diventare un giocatore decisamente più ordinato rispetto a ciò che è ora.
Ad essere ancora più critico è però il rendimento di Benjamin Pavard, che è un giocatore molto più esperto di Bisseck al giorno d'oggi, ma che sta anche offrendo performance decisamente incolori rispetto alle straordinarie risorse dimostrate nel corso della passata stagione (e non solo, è di fatto un giocatore di caratura internazionale). Nel gol di Pulisic nel Derby di Milano, per esempio, avrebbe potuto fare un po' di meglio ed in generale è apparso molto sottotono rispetto al suo livello tipico.
Dal punto di vista dei braccetti destri della difesa a 3, di conseguenza, l'Inter ha bisogno di risollevarsi. E non è da considerarsi come l'unico problema di quel reparto arretrato.
Acerbi non potrà mai essere eterno, e il conto sarà salato
Un altro aspetto dirimente da risolvere della difesa dell'Inter riguarda Francesco Acerbi, non necessariamente per un discorso legato al suo rendimento (o meglio, non è solo per quello), ma anche e soprattutto per l'età.
Acerbi ha 35 anni e questo fatto non può essere tralasciato in ottica futura, perché si rischia di fare passare in secondo piano quei limiti fisici che stanno iniziando ad emergere nel corso della sua carriera. La partita di ieri pomeriggio ha messo in evidenza il fatto che l'ex-Sassuolo e Lazio non può sempre avere gli acuti come quelli contro Erling Haaland, ma che anche lui, complice l'età, può cadere vittima di amnesie difensive preoccupanti.
Il gol di Lorenzo Lucca che ha accorciato le distanze è figlio di una distrazione cruciale proprio da parte di Acerbi, che sottolinea come l'Inter abbia la necessità di tuffarsi quanto prima sul mercato pur di trovare un profilo decisamente più futuribile per sostituirlo.
Il dato preoccupante sui gol subìti di testa in questo avvio
Un dato che potrebbe aver allarmato sin da subito Simone Inzaghi dopo la vittoria di Udine riguarda certamente i gol concessi di testa. Nella passata stagione, l'Inter ne aveva subìti in totale soltanto quattro, mentre oggi si ritrova ad averne concessi già tre, per altro in tre partite consecutive contro Monza, Milan ed Udinese (rispettivamente Dani Mota, Gabbia e Kabasele).
Manca quindi quella determinazione, quella concentrazione tattica e quel senso di posizione per poter fronteggiare le palle alte, dopo che in passato erano state la specialità della roccaforte nerazzurra. Benché Acerbi sia ancora oggi una riserva di cruciale importanza in queste azioni, a 35 anni non può fare i miracoli, specialmente se i suoi compagni di squadra (anche i centrocampisti, vedasi Frattesi in occasione del Derby) non riescono a leggere certi cross al meglio delle proprie possibilità.
Urge cambiare al più presto qualcosa nella difesa nerazzurra, anche a costo di fare qualche sacrificio in ottica futura, perché di questo passo la situazione rischia di essere insostenibile nel lungo periodo nell'economia della stagione dell'Inter, nonché di riflesso per la corsa allo scudetto che la squadra di Simone Inzaghi è chiamata a fare.