Riformare la Serie A è possibile: una proposta pratica
Vediamo insieme come sarebbe possibile riformare la Serie A creando un campionato a due gironi con playoff per Scudetto ed accesso alle Coppe
- di Giovanni Lorusso -
Nel pensare a una formula nuova della Serie A si può partire dalla classifica finale del campionato in corso: si formeranno 2 gironi da 10 squadre tenendo presente il piazzamento delle singole squadre. Quelle arrivate al 1°,3°,5°, 7°,9°,11°,13°,15°,17°posto e la seconda delle neopromosse dalla serie B formano il primo girone del nuovo calendario; le squadre classificate al 2°, 4°,6°,8°,10°,12°,14°,16°posto più la prima e la “terza” (cioè la vincente del playoff) neopromosse dalla serie B formeranno il secondo girone. Le squadre si affronteranno nei propri raggruppamenti con partite di andata e ritorno (18 incontri), le prime 5 di ogni girone formeranno il gruppo che designerà chi vincerà lo scudetto e via via i piazzamenti per accedere alla Champions League e all’Europa League. Le altre squadre che vanno dalla sesta alla decima posizione di ogni girone, si giocheranno la permanenza in serie A. Gli incontri saranno anche in queste sessioni finali, come nella prima fase, andata e ritorno per altre 18 giornate. Come si può notare rispetto all’attuale formula che prevede 38 giornate, si risparmiano 2 giornate che possono essere utili per la Nazionale e limitare il logorio per quelle squadre impegnate nei tornei internazionali sopra citati ed anche per le partite della nostra Coppa Italia e non ultimi quei turni infrasettimanali spesso non graditi dagli addetti ai lavori. Questa nuova formula da’ comunque possibilità ad ogni squadra di competere con almeno 14 delle 20 protagoniste e può far si che si incontrino per 4 volte alcune di loro. Con un po’ di logica quindi nella parte finale si potrà assistere a tantissimi incontri di “cartello” e il campionato si deciderà nelle ultime 3/4 giornate, tanto in testa quanto in coda rendendo così affascinante questo sport così amato su scala mondiale. Vorrei far notare come quest’anno 4 grandi campionati europei gia’ in gennaio siano decisi per via di un distacco difficilmente colmabile e che vedranno la vittoria di Barcellona per la Spagna, Paris Saint Germain in Francia, Manchester City per l’Inghilterra e Bayern Monaco per la Germania. Un aspetto di scarsa competitività che questa idea contribuisce a superare. Per gioco, vediamo come sarebbero stati i gironi iniziali secondo la classifica della scorsa stagione. Nell’A avrebbero figurato tutte le squadre con posizioni “dispari” nella classifica finale e cioè Juventus, Napoli, Lazio, Inter, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna, Crotone più il Verona; nell’altro, il B, Roma, Atalanta, Milan, Fiorentina, Sassuolo, Cagliari, Chievo, Genoa più Spal e Benevento. Secondo il rendimento di quest’anno la Samp avrebbe scavalcato l’Udinese nell’A per giocarsi le top positions nella seconda fase e nel B la quinta squadra potrebbe essere, al momento, il Genoa. C’è un limite, e lo riconosco per primo, ed è l’assenza della maggioranza dei derby nella fase “regolare” a parte quello della Mole, in ogni caso gli altri quattro ( e tutti quelli “regionali” salvo Napoli-Benevento) verrebbero recuperati nella seconda. Ma questo è un tecnicismo: l’intendimento di chi scrive è suscitare un dibattito per ridare senso e interesse alla nostra Serie A.
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