Il Torino sarà impegnato, in casa alle 20:30, nella gara contro la Fiorentina. Sarà l'occasione per rilanciare le ambizioni europee della squadraPer scacciare i fantasmi, e ritrovare se stessi, c’è bisogno di vincere. La pensa sicuramente così il Torino che, stasera, sarà impegnato nel derby “fraterno” contro la Fiorentina, nella splendida (per colori e cori delle tifoserie) cornice di uno stadio Olimpico vestito a festa per l’occasione. Dalla partita e di oggi, e dalla prossima contro la Sampdoria, saranno certamente più chiari i limiti e le ambizioni di questa squadra che non è mai riuscita ad essere continua fino ad ora. Troppi punti buttati nelle scorse partite, alcuni per errori marchiani, altri per mancanza di cinismo e altri ancora per il troppo poco carattere messo in campo. La squadra, prima dei risultati, dovrà ritrovare se stessa, i singoli innanzitutto e l’armonia fra i reparti dopo, per poter ambire a un posto europeo. In questo momento, la stessa Fiorentina, ma anche la Sampdoria (senza dimenticare il Milan che quasi sicuro risalirà la classifica) sembrano essere un passo avanti: toccherà al Toro, quindi, tentare di recuperare e poi trovare la continuità. La formazione viola, con Stefano Pioli in panchina, gioca un calcio spumeggiante, potendo contare su giocatori di assoluto livello in tutti i reparti. La Fiorentina può vantare il quarto miglior attacco del campionato con 15 gol segnati, e l’ottavo in termini di tiri (101 totali, 56 verso la porta). Oltre alla gioventù di Lafont, in difesa spicca il serbo Milenkovic, quasi una scommessa quando è stato mandato in campo per le prime volte e adesso una certezza per la squadra e il suo mercato. Pezzella si è travestito da leader, Biraghi da grimaldello, sia in viola che in azzurro. Attenzione, in questo senso, ai calci piazzati, perché i gigliati sono al secondo posto nella classifica per gol di testa (3) e possono contare su tutta la linea difensiva in fase di mischia offensiva. In mediana, con Veretout e Gerson, ci sarà Marco Benassi, ex capitano granata con 98 presenze e 12 gol in totale. La cessione del classe 1994 non fu apprezzata dalla tifoseria, soprattutto quando, con la Fiorentina, il centrocampista modenese si è consacrato rientrando nel giro della Nazionale. In attacco, se Chiesa è il prospetto migliore del campionato italiano ma gioca già da veterano, Simeone è la certezza in termini di gol. L’ex Juventus Marko Pjaca dovrà ritrovare se stesso, anche se in casa viola i rincalzi non mancano di certo, e sono pure di ottimo livello con i vari Mirallas, Thereau, Eysseric, Dabo e Fernandes. Walter Mazzarri è orientato a confermare il canonico 3-5-2. Davanti a Sirigu il terzetto difensivo vedrà il ritorno dall’inizio di Moretti sul centro-sinistra, insieme con Izzo e N’Koulou. De Silvestri presidierà la fascia destra, con Berenguer favorito dall’altra parte, e il centrocampo formato dai mastini Rincon e Meitè ai lati di Baselli, diviso fra compiti di regia e inserimento. In avanti Belotti e Iago Falque. A partita in corso potrebbero vedersi in campo anche Zaza, Parigini, Aina e Lukic, che ben hanno figurato nelle scorse settimane. Toccherà a tutti dare il proprio contributo in campo, per far capire che questo Toro potrà lottare fino alla fine per i più grandi traguardi. Probabile Formazione (3-5-2): Sirigu; Izzo, N’Koulou, Moretti; De Silvestri, Meité, Rincon, Baselli, Berenguer (Aina); Iago Falque, Belotti. All. Walter Mazzarri
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