Roberto Gagliardini, centrocampista dell’Inter, ha rilasciato una lunga intervista a TuttoSport. Tra i temi principalmente trattati l’emergenza Coronavirus e la sua Bergamo Le sensazioni di Gagliardini sulla colonna di camion dell’esercito, pieni di bare, uscite dal Monumentale: “È stato un impatto forte, uno schiaffo che colpisce e ti fa pensare. Tanti amici e amici dei miei amici stanno piangendo i loro cari. Ed è terribile pensare che in quelle bare ci possa essere qualche nonno o un parente di una persona che conosco. In questo dramma, l’unica fortuna è che nessuno dei miei famigliari è stato toccato dalla malattia e questo, quanto meno, mi dà un po’ di serenità” Su “Bergamo Mola mia”, lo slogan che rispecchia lo spirito della sua città: ““Mola mia” è una delle frasi che impari subito quando sei a Bergamo. Il fatto di saper lottare, di non arrendersi fa parte della genetica di noi bergamaschi. E, in un momento come questo in cui la città è piegata per questo virus, è importante cercare di guardare comunque il futuro in modo positivo, nonostante le nostre difficoltà siano evidenti” Gagliardini ha poi rivelato da cosa è rimasto colpito in questi giorni di lutto: “Il fatto di non capire perché nella bergamasca ci siano stati così tanti ammalati e tanti morti. Non mi sono dato risposte, sono fatalista: è toccato a noi, ma noi siamo belli testardi, abbiamo una cultura del lavoro che accomuna tutti e riusciremo a superare anche questa battaglia” Su Milano: “Tutto fermo, immobile… Da non crederci. Il rumore delle ambulanze che passano ci fa però capire che stiamo vivendo un momento unico nella storia. Sono state prese decisioni forti, non facili, ma giuste” Poi una considerazione sul rinvio degli Europei: “Non penso sia ancora il tempo per parlare di Europei e di Nazionale. Siamo in una fase delicata: in tanti mettono a rischio la loro vita solo lavorando e ogni altro discorso va oggi messo da parte” L’auspicio di Gagliardini quando la pandemia sarà finita: “Quando tutto sarà superato, cambierà la visione su tante cose e forse saranno migliori anche i rapporti tra persone che non si conoscono. Lo spirito solidale che sta animando gli italiani in questi giorni dovrà continuare anche quando l’emergenza sarà passata. E poi andrà analizzato con calma quanto è successo per capire se ci sono stati errori e cosa si può fare per riuscire a prevenire lo scoppio di un’altra pandemia” Il centrocampista conclude l'intervista con un messaggio alla sua Bergamo: ” Sempre “Mola mia”. In questi momenti di difficoltà, altre parole non hanno valore. La mia città ne uscirà alla grande e sono convinto che riuscirà comunque a trarre il meglio da questo periodo tanto buio”
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