John Elkann in un'intervista rilasciata a La Stampa ha parlato della situazione della Juventus. Ecco quali sono state le sue dichiarazioni sulla Vecchia Signora:

“Abbiamo scelto di essere competitivi in tutti i mestieri in cui siamo impegnati. Cerchiamo di farlo con umiltà e senso di realismo. In qualunque contesto, imprenditoriale o sportivo, dove c'è fiera competizione, la sfida va affrontata con coraggio e determinazione. Questa è la responsabilità che noi sentiamo e che permette di durare nel tempo. Una passione della nostra famiglia, la Juve, cosi come lo è per le milioni di famiglie bianconere, in Italia e nel mondo. Siamo prima di tutto dei tifosi. Ci sono squadre di calcio che sono legate ad un'azienda, ne sono storicamente l'emanazione, come è stata il Psv Eindhoven con la società olandese Philips. La Juventus no. Non è mai stata l'emanazione di una società come la Fiat.

C'è chi pensa che la Juventus sia il problema. Al contrario, la Juventus è parte della soluzione. La Juve è stata storicamente l'ossatura del calcio italiano, ne è parte integrante. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di serie A e serie minori. Siamo sempre stati una forza positiva per il calcio italiano e vogliamo continuare ad esserlo, rimanendo aperti al dialogo e alla collaborazione con le istituzioni. Ci siamo difesi e conta far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni. Ma la lettera di cui parla in realtà andava oltre: conteneva anche un'analisi spassionata sull'evoluzione internazionale del calcio, soprattutto nel contesto europeo. Bisogna evitare di scambiare la discussione delle soluzioni con l'analisi dei problemi. Il problema è sotto gli occhi di tutti: la Super Lega c'è già, si chiama Premier League, il campionato inglese. Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente: i giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Esiste una chiara continuità tra le origini e oggi: una linea ininterrotta, fatta di innovazione, tenacia e soprattutto di emozioni impagabili che ci rendono felici di essere bianconeri.

 Le delusioni servono, fortificano. Se perdi come abbiamo perso contro il Maccabi, certo che fa male. Ma quello è un momento decisivo per imparare. Penso che l'importante sia sempre cercare di far meglio. E comunque noibiancone-ri siamo fortunati: la Juve ci ha sempre dato molte più gioie e soddisfazioni che delusioni. Il colpo più importante lo abbiamo già fatto con Cristiano Giuntoli, il nuovo direttore sportivo. E l'esempio più evidente di quello che le dicevo prima: adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia. Giuntoli porterà alla Juventus un modo di lavorare che valorizza i giovani talenti e costruisce i campioni. Ovunque è stato, ha fatto un ottimo lavoro in questo senso. E ora avrà a disposizione i tanti giovani e forti talenti che abbiamo. La nostra festa, durerà fino all'autunno. Una serie di momenti da vivere in famiglia, con gli amici, con chi condivide la passione per la Juve. A partire da domani sul sito Juventus.com e su tutti i nostri social ci sarà un omaggio collettivo con i grandi nomi del nostro passato e del nostro presente.".

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