Lukaku: "Amo l'Italia. Giocare per Conte è la realizzazione di un sogno"
L'attaccante nerazzurro si è raccontato al noto quotidiano sportivo toccando vari temi
Romelu Lukaku protagonista di una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. L'attaccante nerazzurro si è raccontato al noto quotidiano sportivo toccando vari temi tra cui la sua permanenza in Italia, la corsa allo Scudetto ed il rapporto con Antonio Conte. Ecco le sue parole:
"Scudetto possibile? Per me la cosa più importante è parlare in campo, dobbiamo giocare e far bene nei 90′. Fuori dal campo non sono una persona che parla tanto. Preferisco esprimermi quando gioco. Ma voglio dare tutto quanto posso per far bene, quest’anno. Per far bene all’Inter".
"Come mi trovo in Italia? Molto bene. È il miglior Paese in cui sia mai stato. Amo stare in Italia. Mi piacciono l’ amore della gente, il rispetto. Io sono una persona che rispetta gli altri e quando incontro la gente mi piace parlare e stare con loro. Gli italiani mi hanno accolto molto bene e io sono grato a tutti. Anche il calcio italiano è un calcio che va bene per me, mi ha fatto migliorare in tutto. Ho voglia di crescere e voglio fare ancora di più per la squadra, il mister, la società e soprattutto per i tifosi".
"Che allenatore è Conte? Per me è un mentore, un padre, una persona che mi capisce veramente bene. E anche io lo capisco e gli sono grato della stima che ha sempre avuto per me. La prima volta che lui mi ha chiamato, sei anni fa, già voleva che fossi acquistato. Per me giocare per lui è veramente la realizzazione di un sogno. Vedi le sue squadre e capisci che puoi, come singolo e come collettivo, imparare tanto e migliorare tanto. Sento di essere cresciuto molto nella stagione scorsa, merito del mister e del suo staff. Ma dobbiamo pensare sia solo l’ inizio. Dobbiamo migliorare ancora e Conte è l’ allenatore giusto per farlo".
"Per noi l’arrivo di Vidal è molto importante: è un giocatore di grande qualità. L’anno scorso abbiamo fatto bene ma se dobbiamo migliorare è in qualità ed esperienza. Due doti che Vidal ha. Non si vince tanto e con squadre diverse se non si è giocatori di livello".